Tante le scene traumatiche anche in Pinocchio, ma questa nel quale l’uomo del paese dei balocchi illustra al gatto e alla volpe il destino dei bambini da loro rapiti è particolarmente grottesca, perché egli quasi si tramuta in diavolo per spiegare che essi non tornano “mai più”. Ancora più tremenda la scena in inglese, nella quale spiega: “They never come back… AS BOYS”.
5. La morte di Mufasa
Mufasa sembra essere vittima della carica delle antilopi quando cerca di salvare il figlio Simba, rimasto intrappolato. Ma non è la parte peggiore: il perfido Scar, in realtà artefice dell’accaduto, convince Simba di essere l’unico colpevole della morte del padre, un peso che lo porta a fuggire e che si terrà addosso per anni. Una pena immensa.
4. Malefica
Già Malefica è di per sé uno dei villain Disney più memorabili, ma questa sua apparizione quasi spettrale la rende quantomeno iconica. Un personaggio machiavellico più che apertamente malvagio, la cui perfidia può forse essere meglio apprezzata da adulti che da bambini. Ma questo di certo non la rende meno d’impatto.
3. Frollo e il gargoyle demoniaco
Alla fine dello scontro con Quasimodo in cima a Notre Dame il giudice Claude Frollo sta per impartire il colpo di grazia al povero gobbo, ma all’ultimo scivola e si aggrappa a uno dei gargoyle della cattedrale. Questo inaspettatamente prende vita, ruggendogli contro, spaventandolo a morte e facendolo precipitare nel fuoco come contrappasso per la sua esistenza malvagia. Una scena che si commenta da sola.
2. La trasformazione di Grimilde
Nel primo classico Disney uno dei momenti più traumatici (e ce ne sono diversi) è quello in cui vediamo sorgere il travestimento di Grimilde, frutto di un incanto malvagio, studiato per ingannare Biancaneve con la famosa mela avvelenata. Rivista oggi non sembra una scena così traumatica, ma immaginatevela vista dai bambini del 1937.
1. La morte della mamma di Bambi
Un trauma che ha segnato più di una generazione: Bambi che chiama la mamma nella neve è già cosa penosa a vedersi, peggio ancora poi quando sappiamo benissimo che lei non potrà mai rispondergli. Un momento che ha segnato la storia dell’animazione e della narrazione per bambini, per molti il primo vero trauma infantile.