Buffy: l’episodio da incubo che ancora tormenta i nostri ricordi

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Buffy e la gang riescono a capire come sconfiggere i mostri, ma ci riescono solo imparando a comunicare letteralmente senza parole. Molti episodi come questo rimangono estremamente interessanti se riletti oggi, perché tradiscono uno spessore dietro alla serie che ai tempi, da adolescenti, non eravamo necessariamente in grado di cogliere.

Per quanto concerne i “gentlemen”, ancora oggi tra i mostri più iconici della serie – ed è tutto dire visto che parliamo di una galleria che comprende vampiri, terrori invisibili, cyborg assassini e persino il Conte Dracula – sembra abbiano avuto origine da un incubo avuto da Joss Whedon, il creatore della serie, da bambino.

Ispirati in parti uguali da Pinhead, dal signor Burns e da Nosferatu, traumatizzano proprio per via della loro appariscenza elegante e del loro grottesco sorriso, elementi che contrastano con le loro delittuose intenzioni. L’effetto fu tremendo, pare, anche per il cast e la crew, tutti autenticamente terrorizzati dai mimi interpreti dei mostri.

In ogni caso l’obiettivo dell’episodio si può dire raggiunto perché, pur rispettando (e a dir poco) l’impostazione teen horror della serie, riesce anche a portare a compimento una serie di importanti riflessioni sull’importanza della comunicazione che, in un prodotto del genere, non sono per nulla scontate.

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