È risaputo oramai che la serie di GTA (Grand Theft Auto) sia piuttosto violenta e presenti un enorme carico di criminalità. Nonostante questa consapevolezza, un particolare elemento del quinto capitolo della saga è stato oggetto di una violenta critica da parte di enti di beneficenza, organizzazioni senza scopo di lucro e non solo. È una scena in cui il personaggio principale, Trevor Phillips, tortura un presunto terrorista per ottenere informazioni per volere dell’FBI.
La missione, chiamata Da Manuale, vede Phillips – interpretato da Steven Ogg – usare martelli e scosse elettriche per ottenere informazioni dal sospetto. Inoltre se il malcapatitato muore, viene immessa una scarica di adrenalina per far ripartire il suo cuore. Onestamente, anche per gli standard GTA, è davvero estremo contando anche il fatto che è una missione obbligatoria per terminare il gioco.
Quando il giocò uscì nel 2013, questa scena risultò davvero esagerata per molte persone persone. Il titolo stato condannato da organizzazioni come Amnesty International, Freedom from Torture, sindacati degli insegnanti e politici britannici. L’ex deputato britannico Keith Vaz, all’epica CEO di Freedom from Torture, ha persino espresso il suo shock per la scena.
Rockstar North ha oltrepassato il limite costringendo di fatto le persone ad assumere il ruolo di un torturatore e compiere una serie di atti indicibili se vogliono raggiungere il successo nel gioco.La tortura è una realtà, non un gioco e renderla affascinante nella cultura popolare annulla il lavoro di organizzazioni come Freedom from Torture e attivisti sopravvissuti per fare campagne contro di essa. Questo aggiunge la beffa al danno per i sopravvissuti che sono lasciati fisicamente e mentalmente segnati dalla tortura nel mondo reale. Se il messaggio di Rockstar North è una critica satirica alla pratica della tortura, ce lo siamo persi. Sono stupito dal livello di violenza rappresentato.