Pdor, figlio di Kmer, della tribù di Istar. La strana divinità interpretata da Giovanni in quelli che sembrano tempi preistorici e mitici, mentre i due poveri “omuncoli” cercano di interpretare il suo volere cercando di non incorrere nelle sue ire. Lo sketch rimane il simbolo della fantasia e della voglia di sperimentare del trio, caratteristiche che li hanno sempre molto distinti da tutti gli altri.
4. Il professor Alzheimer e la sua equipe medica
Il celebre chirurgo Helmut Alzheimer, il precisino dottor Pivetta e il dottor… continua a cambiare cognome, da Schustenberg a Minchiolli, rappresentano un esempio di mala sanità all’italiana ma si inoltrano anche in molti scenari surreali e quasi psichedelici, sempre ovviamente ai danni degli sfortunati pazienti.
3. Nico e i sardi
Leggendario Giovanni nei panni del sardo tutto d’un pezzo Nico, che poi è il diminutivo di… Salvatore. Tra uno stereotipo e l’altro sulla Sardegna, il personaggio si addentrava tra le improbabilità della lingua sarda, cercando di illustrarla ai Gialappi nella confusione più totale e tirando sempre fuori anche un “Franco” dove possibile.
Gli unici personaggi del trio protagonisti di un film tutto loro e, perciò, con un campionario di battute ben più ampio rispetto a quello di tutti gli altri. I tre mafiosi italo-americani stereotipati hanno fatto storia ed è interessante notare che sono anche i loro unici personaggi comparsi solo al cinema, mai in tv e mai a teatro.
1. Ajeje Brazorf e il controllore (e il vecchio)
L’ascendente e l’influenza di questo personaggio si può spiegare semplicemente dicendo che chiunque, in Italia (diciamo tra i 25 e i 60) sa chi è Ajeje Brazorf. Le sue scuse per sfuggire al controllore sono leggendarie sia nella versione teatrale dello sketch che in quella neo-realista vista al cinema, e ancora oggi il dialogo tra Aldo e Giovanni in questa scena rimane un esempio di surrealismo comico irresistibile.