Brian Jones: la tragica e misteriosa morte del fondatore dei Rolling Stones

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Nel 1967 la fidanzata di Jones, Anita Pallenberg, lo lasciò per Richards e i suoi contributi alle canzoni della band iniziarono a farsi sempre più sporadici. Nello stesso anno venne arrestato per possesso di droga: la polizia trovò a casa sua marijuana, cocaina e metanfetamina. Ormai completamente estraniato dalle sedute in studio degli Stones, nel 1969 fu infine escluso dalla band.

La morte di Brian Jones avvenne il 3 luglio 1969, all’età di soli 27 anni, nella sua casa nel Sussex. La versione ufficiale indica che Jones si annegò accidentalmente nella sua piscina, dove venne ritrovato. Tuttavia, ci sono numerose teorie e speculazioni riguardo alle circostanze esatte della sua morte.

Alcuni ritengono che sia stato vittima di omicidio, mentre altri suggeriscono che il suo annegamento potrebbe essere stato il risultato di un incidente o di un suicidio. La teoria più diffusa accusa Frank Thorogood, un manovale che stava facendo dei lavori nella tenuta di Jones e che fu l’ultimo a vederlo vivo.

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Lo avrebbe ucciso, secondo questa teoria, per una banale questione di denaro: per i lavori aveva preteso 18mila sterline più, non previste, altre seimila; questo avrebbe portato all’alterco tra i due, finito tragicamente. Ovviamente non ci sono prove al riguardo, anche perché le indagini si svolsero frettolosamente e sul momento nessuno si premurò di investigare a fondo.

Attorno alla scomparsa di Jones permane tuttora un’aura di mistero, ma per molti la sua scomparsa a quel punto era in qualche modo inevitabile. Vittima degli eccessi e della libertà assoluta degli anni ’60, fu anche il primo membro del famoso Club 27. Nel 2002 Bill Wyman ha ricordato: “Brian Jones è una leggenda e la sua eredità è lì per tutti, da ascoltare”.

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