“Ci sono stati uomini che sono morti giovani Ma consapevoli che le loro idee Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole Intatte e reali come piccoli miracoli Idee di uguaglianza, idee di educazione Contro ogni uomo che eserciti oppressione Contro ogni suo simile, contro chi è più debole Contro chi sotterra la coscienza nel cemento“
Uomini che sono morti giovani nella lotta alla mafia ce ne sono stati, sì. Viene subito in mente Peppino Impastato, assassinato il 9 maggio 1978 per via delle sue posizioni esplicite di denuncia contro la mafia. Uno dei tanti che si sono sacrificati per far sì che le idee di resistenza contro i soprusi avessero la meglio. E infatti, com’è giusto, ancora oggi anche il suo esempio viene ricordato fulgido.
“Ci sono stati uomini che hanno continuato Nonostante intorno fosse tutto bruciato Perché in fondo questa vita non ha significato Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato Gli uomini passano e passa una canzone Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione Che la giustizia no, non è solo un’illusione“
“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”, diceva proprio Paolo Borsellino. E lo diceva sapendo bene cosa significasse avere paura. Moro riprende e amplia questo concetto, spiegando che vivere nel terrore non è vivere e non possiamo in nessun modo permettere che “lapaura di una bomba o di un fucile puntato” definisca alcuna parte della nostra civiltà, mai.
Un grande testo, preciso, poetico, puntuale e intelligente, con il quale Fabrizio Moro scosse le coscienze di tutti nel 2007 e che ancora oggi brilla nella sua discografia come canzone coraggiosa ed espressione di grande forza. La potete riascoltare qui e rivedere l’esibizione a Sanremo qui sotto. Un brano da ricordare sempre, come le vittime di cui omaggia la memoria.