Strofe – Fabrizio Moro: Pensa, il significato della canzone

Pensa
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Pensa di Fabrizio Moro rimane uno dei più bei manifesti in musica contro la mafia e la violenza. Ricordiamo tutti insieme questo splendido singolo del 2007

Pensa di Fabrizio Moro, singolo del 2007 vincitore del Festival di Sanremo nella sezione giovani, rimane una delle canzoni più potenti mai scritte nel commentare i massacri e le stragi di mafia. In primis, ovviamente e come ispirazione dei brano, le due distinte ma collegate tragedie nelle quali hanno perso la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Nella canzone il cantautore compie una lunga e profonda riflessione a tempo di rap indagando motivazioni e conseguenze dietro a questi tragici eventi e cercando anche una prospettiva storica per fornire una risposta, uno spunto che possa fungere da punto di partenza per interrompere finalmente un circolo vizioso di violenza e morte.

Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine
Appunti di una vita dal valore inestimabile
Insostituibili perché hanno denunciato
Il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato
Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra
Di faide e di famiglie sparse come tante biglie
Su un’isola di sangue che fra tante meraviglie
Fra limoni e fra conchiglie, massacra figli e figlie
Di una generazione costretta a non guardare
A parlare a bassa voce, a spegnere la luce
A commentare in pace ogni pallottola nell’aria
Ogni cadavere in un fosso

L’isola di sangue è chiaramente la Sicilia, piagata storicamente dalla violenza mafiosa. L’omertà nei confronti delle azioni della mafia viene descritta come rifugio nel quale ci si rinchiude per necessità, per costrizione, perché non ci sono alternative. C’è bisogno di grandi uomini, come Falcone e Borsellino, per rompere il muro di questo silenzio.

Ci sono stati uomini che passo dopo passo
Hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno
Con dedizione contro un’istituzione organizzata
Cosa Nostra, cosa vostra, cos’è vostro?
È nostra, la libertà di dire
Che gli occhi sono fatti per guardare
La bocca per parlare, le orecchie ascoltano
Non solo musica, non solo musica
La testa si gira e aggiusta la mira, ragiona
A volte condanna, a volte perdona

Cosa Nostra viene citata esplicitamente e Moro chiede sarcastico: “Cos’è vostro?” Il punto è che nessuno ha il diritto di arrogarsi la proprietà di persone e individui, specie non con il terrore e la paura. E i testimoni registrano, ascoltano e ricordano, senza dimenticare ma subendo con rancore, il rancore di persone che non sono e non potranno mai essere solo schiave di questo terrore.

Semplicemente pensa, prima di sparare
Pensa, prima di dire e di giudicare, prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto, un attimo di più
Con la testa fra le mani

Moro si rifà alla semplice volontà individuale: ogni persona può decidere per sé e questo vale, universalmente, per chiunque sia coinvolto in azioni violente, mafioso o meno. Con grande intelligenza il cantante pone l’accento sull’idea che il cambiamento debba partire dalle singole persone e poi spargersi, “contaminando” gli altri, con l’esempio del coraggio.

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