Chi è stato scoperto a imbrogliare con ChatGPT si è beccato un bello zero
Fa discutere in queste ore quanto accaduto in una università del Texas, dove un professore di agraria di nome Jared Mumm ha informato i suoi studenti di aver sottoposto a ChatGPT, aprendo un proprio profilo, i loro ultimi tre temi scritti e chiedendo alla I.A. se la I.A. stessa ne fosse responsabile.
Ossia: se gli studenti si fossero affidati all’intelligenza artificiale per i loro scritti anziché impegnarsi per produrre, come si dovrebbe, testi di proprio pugno. Una problematica sempre più rampante, questa delle I.A. che sostituiscono l’opera umana in più campi, e questo caso in particolare lo dimostra.
Texas A&M commerce professor fails entire class of seniors blocking them from graduating- claiming they all use “Chat GTP”
by u/DearKick in ChatGPT
Tuttavia il professore ha deciso di dare una seconda possibilità agli studenti: nel suo messaggio a tutti loro (qui sopra) afferma di aver sottoposto a ChatGPT i loro testi in due occasioni separate e, qualora avuta conferma entrambe le volte, di aver assegnato uno 0 a chi è stato scoperto a imbrogliare. Ciò nonostante, assegna loro un ulteriore compito per cercare di tirare su i voti e salvare il salvabile.
Il docente inoltre insiste su come ogni ulteriore utilizzo dell’intelligenza artificiale comporterà non solo un voto negativo ma anche azioni da intraprendersi a livello disciplinare. Il fatto che lui per primo si sia rivolto alla I.A. per scoprire gli imbrogli la dice tutta e segnala l’importanza della tematica in questo momento storico.
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