Così, de botto, senza senso: i dieci migliori momenti di Boris da ripassare subito
Si va sul sicuro dicendo che Boris è una delle poche serie televisive italiane, se non addirittura l’unica, ad aver davvero influenzato cultura, società e linguaggio del nostro paese in maniera significativa. Citazioni e battute celebri vengono regolarmente colte da chiunque sotto i cinquanta e il frasario di Boris è entrato a far parte della nostra espressività “molto italiana” grazie a un’infinità di scene memorabili tratte dalla serie. Ecco le dieci che a nostro avviso sono più significative.
La qualità c’ha rotto il cazzo
Un po’ il riassunto della filosofia di René Ferretti, chiaramente presentato con sottile ironia per commentare una realtà lavorativa, quella della fiction (ma non è l’unica, ovviamente) nella quale non c’è tempo né voglia per soffermarsi sulla “qualità” quando c’è un lavoro da finire. E quindi: “Viva la merda!”, con tanto di applauso.
Dai dai dai
Celebre frase di incoraggiamento adottata dal regista (come possiamo vedere) ad ogni piè sospinto. Un po’ un motto, nonché uno dei primi meme celebri legati alla serie ed entrato in seguito nel linguaggio comune anche quando non si cita strettamente Boris o una scena specifica. Anche perché Ferretti, appunto, lo ripete continuamente.
Consiglio da maestro avanzato da René Ferretti a tutti i suoi collaboratori ma anche a importanti figure che girano per il suo studio. La teoria: inutile sforzarsi di fare bene, cercando la perfezione di un risultato irraggiungibile. Meglio fare come viene, e fare in fretta. Sempre parte dell’infallibile filosofia del maestro.
Smarmella tutto
The ultimate life hack, almeno per quel che riguarda la vita su un set televisivo: “apri tutto”, o che dir si voglia “smarmella”; ossia, in sede di fotografia, dai più luce possibile e ignora qualunque raffinatezza o complicazione. Un po’ un ulteriore estensione dell’approccio alla qualità di cui sopra: zero qualità, finiamo il lavoro prima possibile.