Bob Marley ci venne portato via nel 1981 a causa di un melanoma che rifiutò di curare con metodi ortodossi, affidandosi a cure alternative e ignorando i consigli dei medici
Bob Marley, la leggenda del reggae nonché uno dei più rispettati e amati idoli della storia della musica, è scomparso nel 1981 a causa di un melanoma maligno individuato sotto l’alluce del suo piede destro. La diagnosi risale al 1977, anno fondamentale nella carriera del cantante con la pubblicazione dell’album Exodus,contenente i singoli Jamming e Three Little Birds.
Per anni si è pensato che il cancro fosse in qualche modo stato causato da una ferita riportata giocando a calcio, sport del quale il cantate giamaicano era un grande appassionato. In realtà è una diceria: il melanoma era solo un sintono di un cancro pre-esistente. In seguito alla diagnosi i medici consigliarono a Bob Marley l’amputazione dell’alluce, ma lui rifiutò.
A quanto pare lo fece per rispetto delle sue credenze religiose, impostate sulla fede rastafari. Si è detto però che probabilmente la scelta venne da lui presa per non interrompere o rallentare in alcun modo la sua carriera, specialmente come musicista dal vivo: per il 1980 era deciso a progettare e tenere al completo un grande tour mondiale.
Ci riuscì a metà, suonando anche a Milano, a San Siro, di fronte a centomila persone. Ma nel frattempo il cancro continuò a diffondersi e nonostante un intervento riparatore di rimozione dell’unghia le sue condizioni peggiorarono. Collassò, come sempre si racconta, facendo jogging a Central Park a New York, e ricoverato scoprì che la malattia si era diffusa al fegato, ai polmoni e al cervello.
A quel punto Marley scelse di non affidarsi a cure scientifiche collaudate, volendo invece sperimentare i metodi di trattamento alternativi di Josef Issels, in Germania. Metodi già da anni, a quel tempo, considerati inefficaci se non direttamente condannati dalla comunità scientifica; e va considerato anche che per via di questi metodi e della loro fallacia Issels era stato accusato anche di omicidio, vent’anni prima.
Infatti le cure non servirono a nulla: Marley si arrese e nel maggio del 1981 cercò di fare ritorno in Giamaica. Durante il volo le sue condizioni peggiorarono rapidamente e dovette essere ricoverato d’urgenza a Miami. Ma era ormai troppo tardi: morì l’11 maggio 1981, all’età di 36 anni. Una scomparsa che ha segnato gravemente la storia della musica, e ancora oggi ci si chiede se, con scelte diverse, non sarebbe potuta andare diversamente.