Horizon Burning Shores è un’espansione che ha fatto discutere prima e dopo la sua pubblicazione. Espande la storia, e la mappa, di Horizon: Forbidden West, gioco che noi abbiamo apprezzato a tal punto da inserirlo in prima posizione tra i migliori giochi del 2022, scalzando i blasonati God of War: Ragnarok ed Elden Ring. Questo perché secondo noi i ragazzi di Guerrilla hanno fatto un incredibile lavoro su più fronti.
Oltre ad avere quello che reputiamo il miglior comparto visivo in un open world di queste dimensioni, ha una trama interessante soprattutto per la sua critica ambientale/sociale che rappresenta i giorni d’oggi. Come ciliegina sulla torta troviamo un mondo popolato da tribù estremamente caratterizzate che donano all’ambientazione una profondità vista poche altre volte.
Tornando però al chiacchierato DLC, Horizon Burning Shores (Horizon: Forbidden West | Burning Shores per intero) aggiunge un intero nuovo blocco di storia che va a rafforzare i concetti già trattati dal gioco base sfavillando ancora una volta a livello concettuale e visivo.
Brand e vip come un culto
Anche in questo caso, come nel gioco base, le fondamenta della narrativa sono legate a doppio filo alla società odierna e alle sue fragilità. Il villain di turno sarà l’emblema della venerazione verso personaggi che sfruttano il loro potere mediatico ed economico per piegare a sé l’opinione pubblica, per la vanità di essere divinizzati.
I mezzi per arrivare al suo scopo non sono importanti, si arriva a sacrificare tutto e tutti per arrivare alla meta. Questo però, almeno nel gioco, dimostra, scoprendo man mano nuove informazioni, tutta la fragilità alle spalle di queste manovre.
La narrazione di Horizon Burning Shores ci ha nuovamente convinti seppur con qualche riserva. Forse dovuto al fatto che ci troviamo di fronte a un DLC, un pacchetto in qualche modo limitato, le vicende si susseguono decisamente a un ritmo serratissimo. Se da un lato se ne guadagna nel ritmo di gioco e di narrazione, si ha in qualche circostanza la sensazione che alcune dinamiche siano arrivate troppo in fretta.
Prima della sua uscita, come anticipato, il DLC ha fatto discutere per il fatto che non sia uscito per PlayStation 4 ma solo per la nuova ammiraglia PlayStation 5. Gli sviluppatori e Sony si sono difesi asserendo che Horizon: Burning Shores fosse impossible da portare su old gen perché alcune sezioni avrebbero richiesto troppa potenza computazionale.
Mettiamo subito le mani avanti dicendo che alcuni passi avanti, rispetto a un gioco base già di per sé incredibile a livello tecnico, sono stati fatti e sono notevoli. Le nuvole, questa volta raggiungibili e attraversabili, danno una sensazione incredibile, così come la nuova ambientazione vulcanica, la novità legata all’esplorazione marina e, non per ultimo, lo scontro finale da lasciare a bocca aperta.
Per quanto tutto questo sia notevolmente apprezzato e apprezzabile, secondo noi non giustifica questa scelta. Con qualche accortezza si sarebbe potuto limitare qualche nuova feature dando la possibilità anche ai giocatori su old gen di apprezzare questo maestoso DLC. Questo perché, a parte lo scontro finale che è decisamente spettacolare e che sicuramente sarebbe stato molto castrato (ma eventualmente possibile), le altre novità sono poco impattanti ai fini della giocabilità.
ALLERTA SPOILER
Se non volete leggere dell’altra condizione che ha fatto molto discutere una parte dell’utenza (o non utenza, come spesso accade nel review bombing) andate dritti alla fine dell’articolo per il voto finale. Purtroppo per analizzare questa scelta dobbiamo sviscerare parte della storia.
Nel corso del primo e del secondo gioco Aloy, la protagonista assoluta del titolo, è sempre stata dipinta come dedita alla causa, oltremodo lontana da sessualizzazzione di qualsiasi tipo. Una scelta che può piacere o meno, così come può piacere o meno la nuova direzione presa dagli sviluppatori.
In Horizon Burning Shores, attenzione allo spoiler, sarà inserita una romace ufficiale per Aloy che lascia però al giocatore la scelta finale sul portare a fondo la relazione oppure no. Tutta l’evoluzione tra i due personaggi però va dritta per una strada e la scelta finale lasciata al giocatore sembra solo un contentino per chi avrebbe preferito una direzione diversa.
Dal nostro canto non critichiamo la scelta di dare ad Aloy una preferenza sessuale, anzi sicuramente la umanizza. La nostra critica sta principalmente, come già anticipato, sulla velocità con cui tutto accade, con la frenesia con cui tutto si sussegue. Oltretutto la nota di gelosia che la protagonista aveva avuto nei confronti di Varl e della sua relazione con Zo oppure altri eventuali avvicinamenti a Erend o Avad vanno, forse (ripetiamo forse perché una scelta non elimina l’altra per forza), a cozzare con la nuova direzione.
Merita quindi l’acquisto Horizon Burning Shores?
La nostra esperienza con il DLC è assolutamente positiva seppur con pochissime riserve. Il villain di turno è rappresentato e caratterizzato molto bene mentre la nuova sezione di mappa lascia letteralmente a bocca aperta. Dinamiche con più ampio respiro e qualche contenuto in più avrebbero reso questo DLC letteralmente imperdibile.
La nuova avventura di Aloy è un nuovo passo verso quello che sembra delinearsi come il capitolo finale, con Nemesi (intelligenza artificiale aliena) alle porte pronta a distruggere l’intera umanità. Restiamo quindi in attesa del nuovo gioco e i suoi parallelismi con il mondo di oggi, mondo che si sta appunto affacciando alle prime vere intelligenze artificiali.