Rendezvous: un cyberpunk tra neon e ombre [RECENSIONE]

Un tuffo nel passato guardando al futuro

Randezvous
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Iniziamo col dire che Rendezvous è un titolo sviluppato dalla software house Pendopo Creations, team indonesiano che proprio con questo progetto si affaccia al mondo dello sviluppo. Ci tenevamo a inserire questo incipit perché queste poche informazioni saranno fondamentali per analizzare l’opera nel suo complesso. Questo perché Rendezvous è un titolo tanto ispirato quanto imperfetto. Entrambe le facce di questa medaglia sembrano proprio rifarsi all’esperienza del team.

Il protagonista del gioco sarà Setyo, un ragazzo con un passato turbolento e decisamente poco pulito. Decide quindi di cambiar vita, trasferirsi a Bay City e lavorare come guardia di una grossa compagnia. Come fatto vedere nell’intro, oltre a un passato oscuro il protagonista ha un legame tormentato con la sorella. Proprio a causa del suo trascorso e di un carattere più chiuso e razionale, Setyo sente a malapena la sorella da diverso tempo. Le invia dei soldi appena riesce ma non sa molto di lei. Da quando un vecchio socio si farà vivo dicendo che sua sorella è immischiata in qualcosa di misterioso tutto il passato di Setyo tornerà a fargli visita.

Una pixel art pazzesca

Rendezvous 2

Partiamo subito dal piatto forte di Rendezvous: l’aspetto visivo. Fin da subito abbiamo di fronte un titolo estremamente ispirato. Il gioco riesce infatti a mescolare gli ambienti logori dei bassi fondi alla pulita ultra-tecnologia dei piani alti, da situazioni cupe e crude a ricordi onirici e colorati. Seppur con un backtracking a volte marcato, è un piacere per gli occhi esplorare Neo-Surabaya in tutte le sue sfaccettature. Gli ambienti saranno ricchi di particolari, dagli immancabili neon e i grandi cartelloni pubblicitari ai chioschi di cibo locale.

Rendezvous prende facilmente ispirazione da una delle opere più conosciute di questo genere. Blade Runner (qui l’annuncio della serie sequel) è infatti molto presente nel titolo ma, come anticipato nell’incipit, i ragazzi di Pendopo Creations sono riusciti a fare propri quei crismi. Nel film infatti l’umida città di Los Angeles era costellata di venditori e personaggi di ogni tipo con più di una strizzata d’occhio alla cultura asiatica. Rendezvous riprende quelli stilemi e li proietta nella cultura indonesiana inserendo intelligentemente riferimenti a situazioni e cibi tipici del luogo.

Giocando avevamo di fronte una fusione perfetta tra Another World, storico videogioco a scorrimento, e Blade Runner. Rendezvous non è certo il primo gioco di questo genere con questo stile, anzi, però il feeling e l’impatto ci hanno da subito conquistati.

Una storia matura e noir al punto giusto

Senza entrare troppo nella trama, andando a rovinare uno dei tasselli principali dell’opera, possiamo dire che la storia di Rendezvous ci è piaciuta proprio per il modo in cui viene raccontata e per i suoi toni non propriamente allegri. Ogni movimento di Setyo è circondato dal mistero. Vero, a volte il protagonista ci è sembrato fin troppo ingenuo nel chiedere informazioni senza aver capito dove lo stavano instradando, però questa leggerezza può essere scusata considerando il peso dell’opera e la sua durata.

Il character design, seppur non il migliore mai visto, ci è sembrato funzionale al tutto e coerente con il mondo di gioco. Considerando che Rendezvous è completamente in inglese, il titolo riesce a farsi seguire molto facilmente seppur privo di una mappa (che a volte ci avrebbe evitato di correre a destra e manca). Il girovagare però ci ha dato modo di esplorare la grande città e notare quanto le mega-corporazioni abbiano il totale controllo di essa. Ci è piaciuto il poter sentire i vari commenti del protagonista di fronte ai vari cartelloni pubblicitari, rendendoli così più reali e dandoci un’infarinatura storica del gioco.

Più è luminoso il tuo neon più sarà grande la sua ombra…

L’opera prima di Pendopo Creations, come appena descritto, porta a schermo notevoli cose buone. La trama dà al giocatore la voglia di proseguire per capire cos’è successo e l’ambiente di gioco lo culla attraverso una città fatta di colori, luci e sfaccettature. Da una metropoli futuristica ci aspettavamo forse di vedere più personaggi a schermo, anche durante le folle ci sono troppi pochi NPC. Niente che vada a screditare il buon lavoro visivo fatto. Il più grosso neo di Randezvous è sicuramente il lato action.

Come descritto nelle schermate di caricamento (che sono decisamente lunghe per questo tipo di gioco, seppur non con tempi di attesa frustranti), il protagonista può schivare gli attacchi nemici tramite la capriola. Tenendo conto che gran parte dell’azione sarà agglomerata verso le fasi finali, questo espediente non funziona perfettamente. Si finisce quindi per andare a testa bassa contro i nemici, utilizzare i pochi oggetti di cura a disposizione, e proseguire. Le fasi stealth sono anch’esse da sistemare, per quanto enormemente migliori delle pure sezioni action. Quando veniamo colti di sorpresa possiamo fuggire e, se entriamo in una nuova area, spesso l’inseguitore tornerà sui propri passi.

Abbiamo notato inoltre, entrando più sul piano tecnico, un leggero tearing persistente ogni volta che ci spostiamo. Uno dei problemi più fastidiosi però è legato ai controller. Oltre a non dare la possibilità di cambiare i tasti di pad e/o tastiera, abbiamo trovato problemi con la compatibilità del nostro controller. Il DualSense è riuscito infine a funzionare bene senza però la possibilità di aprire la schermata del diario, utilizzabile tramite il tasto J della tastiera ma spesso e volentieri inutile se si seguono bene i dialoghi. Da tastiera la situazione è ancora peggiore visto che i tasti di preset sono difficilmente raggiungibili.

Un tuffo nel cyberpunk indonesiano

Abbiamo di fronte un indie e un’opera prima quindi ci teniamo a precisare che alcune lacune, parte di esse tranquillamente sistemabili tramite una patch, possiamo tranquillamente ignorarle in fase di analisi finale. Randezvous ha un proprio stile, un’identità forte basata sul fondere i crismi del cyberpunk con il territorio dai quali provengono gli sviluppatori donando così un piacevole mix di futuro e tradizione. Un titolo quindi lontanamente dall’essere perfetto ma che regala al giocatore una buona storia da tenere con sé.

I vecchi enigmi da scrivere con carta e penna sono sinceramente un gradevole tuffo nel passato. Purtroppo l’avventura è molto guidata e non dà modo di aggirare gli eventi tramite la ricerca e i puzzle sono pochi e tendenzialmente abbastanza semplici (non tutti) per i giocatori navigati. Il mix di eventi e puzzle però dona un buon ritmo e lascia al giocatore la capacità di godersi il tutto senza troppi problemi. Insomma Randezvous è un buon titolo che consigliamo agli amanti del genere, sia per quanto riguarda il cyberpunk che il noir 2d.

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Randezvous | Testato su PC

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RECENSIONE
VOTO
6.6
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Claudio Faccendi
Niente Musica e niente Sci-Fi rendono Claudio pazzo furioso!
rendezvous-recensione-videogameRandezvous prende per mano il giocatore e lo porta in una ispiratissima metropoli indonesiana del futuro. Lo stile pixel art è notevole e la storia trasmette ottime sensazioni. Il titolo è però macchiato in parte dalle non perfette dinamiche action e da piccoli problemini qua e là. Una esplorazione meno guidata e qualche puzzle in più avrebbero reso Randezvous un gran gioco.