Il prossimo 14 aprile arriverà al cinema L’Esorcista del Papa, nuovo film di Julius Avery che vedrà Russell Crowe nei panni di Gabriele Amorth, il leggendario prete italiano che ha eseguito oltre 100.000 esorcismi per il Vaticano. Sebbene ancora non sia arrivata in sala, la pellicola sta già trovando feroci cristiche, specialmente in ambito ecclesiastico.
In una dichiarazione rilasciata il mese scorso, l’Associazione internazionale degli esorcisti (IAE), organizzata fondata nel 1994 dallo stesso Amorth tra gli altri, ha definito il titolo del film “pretenzioso” e ha affermato che la sua trama cospirativa in stile Codice Da Vinci pone “dubbi inaccettabili” al pubblico su chi sia “il vero nemico, tra il diavolo e il potere ecclesiastico”. Inoltre il film è stato accusato di avere al suo interno troppo splatter senza senso.
Il risultato finale è infondere la convinzione che l’esorcismo sia un fenomeno anormale, mostruoso e spaventoso, il cui unico protagonista è il diavolo, le cui reazioni violente possono essere affrontate con grande difficoltà – si legge nella dichiarazione. “Questo è l’esatto opposto di quanto avviene nell’ambito degli esorcismi celebrati nella Chiesa cattolica in obbedienza alle direttive da essa impartite.
L’IAE ha rilasciato la sua dichiarazione sulla base di una visione del trailer del film e ha promesso che avrebbe commentato ulteriormente una volta che l’intero film fosse stato visto.
In una recente intervista con Unilad, Russell Crowe ha parlato di un’esperienza inquietante avuta sul set de L’Esorcista del Papa.
Penso che fossimo tutti consapevoli della necessità di mantenerci sani di mente nel corso delle riprese – aveva detto l’attore. Certamente sono avvenute piccole coincidenze, ma bisogna mantenere l’equilibrio. Una volta sono arrivato a casa e c’era un uccello morto al centro della porta della casa in cui abitavo e gli uccelli sono piuttosto simbolici nel film. Ma ho razionalizzato che ci doveva essere qualche creatura nei boschi intorno a dove vivevo che si era accorta che ero andato via per alcuni giorni e mi stava lasciando un regalo di bentornato…
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