Prisoners, film del 2013 di Denis Villeneuve con Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal e Paul Dano, è uno dei migliori thriller degli ultimi anni. Segue il rapimento di due ragazzine e la ricerca del loro rapitore, con il padre di una delle vittime che alla fine prende in mano la situazione. In uno dei momenti più intensi del film quest’ultimo, interpretato da Jackman interroga in modo brutale il principale sospettato dei rapimenti, Dano, brandendo un martello e facendo crollare a terra per la paura l’uomo che aveva di fronte. Questo momento fu, come raccontato dallo stesso Jackman a SirusXM lo scorso dicembre, improvvisato dall’attore australiano.
C’è una scena davvero intensa con Paul Dano in cui lo sto interrogando, e lo stavamo facendo da circa tre ore ed ero assolutamente esausto. Avevamo fatto questa ripresa e in fondo ero tipo, “Sì, l’abbiamo fatta”. E ricordo che Denis è venuto e mi ha detto: “Ho bisogno di parlarti… ho bisogno che tu la rifaccia” .
Ho detto: “Non c’era ancora?”. Lui dice: “No, non c’era […] Ho davvero bisogno che tu la rifaccia”. Quindi abbiamo fatto un’altra ripresa, e mentre stavamo girando, ho pensato: “Non ne ho più! Non ne ho assolutamente idea di come fare!” La scena successiva del film è stata completamente improvvisata ed è nel montaggio finale del film. E come Paul Dano mi abbia mai più parlato, non ne ho idea!”
Ma Dano non ha altro che rispetto per il suo co-protagonista di Prisoners, avendo detto che quello è stato un “grande momento” completamente non pianificato.
La fiducia è una delle cose più importanti, non importa che tipo di film stai girando – ha detto Dano a Metro Us. Ci fidavamo l’uno dell’altro e del nostro regista. La sicurezza ci permette di essere più spericolati.C’è una parte in cui Hugh pianta un martello nel muro proprio accanto alla mia testa, dopo aver distrutto un lavandino. Il lavandino era previsto e avevamo girato la scena un paio di volte. In una ripresa Hugh mi ha messo il martello vicino alla testa, in modo totalmente non pianificato. E poi il mio personaggio è svenuto. È stato un grande momento.
Grande Hugh!
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