Qualche giorno fa Quentin Tarantino ha annunciato di aver terminato la sceneggiatura del suo decimo film, The Movie Critic, pellicola che si svolgerà nel 1977 in una delle ere più importanti della sua crescita cinematografica. Parlando col giornale francese France Inter in occasione della presentazione a Parigi del suo libro Cinema Speculation, il regista di Pulp Fiction, ha ribadito la sua insofferenza nei confronti della situazione del cinema attuale.
Credo che nel cinema sia così, a Hollywood è ciclico, va e viene. Secondo me le cose cambieranno, in meglio. Non dico di buttare via tutto: si potrebbe dire che in un decennio che si considera un deserto creativo, ci sono ancora alcuni film che sfondano il soffitto di vetro, che non sono conformi alla norma. Questo li rende ancora più preziosi
Quentin Tarantino ha costantemente promesso di smettere di fare film a 60 anni, un’età che ha appena raggiunto. Nel corso della stessa intervista ha confermato che “il suo prossimo film sarà sicuramente il suo ultimo film per il cinema”.
Dopo, farò libri, serie TV, opere teatrali… Ma al cinema getterò la spugna.
Non è di certo la prima volta che Tarantino si riferisce in modo poco lusinghiero alla attuale era cinematografica. In un recente episodio del podcast The Video Archives suo e di Roger Avary, ha sparato al bersaglio grosso, definendo quella attuale “la peggior era della storia di Hollywood”.
Anche se gli anni ’80 sono stati il periodo in cui probabilmente ho visto più film nella mia vita che mai – almeno per quanto riguarda l’uscita al cinema – sento che il cinema degli anni ’80, insieme agli anni ’50, sia il peggiore nella storia di Hollywood. Eguagliato solo adesso, eguagliato solo dall’era attuale!
Che ne pensate?
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