Il primo abum degli ABBA esce nel 1973 e si intitola Ring Ring. Un disco del quale oggi ben in pochi si ricordano: in parecchi infatti sono convinti che la carriera del quartetto inizi effettivamente solo con Waterloo e la vittoria all’Eurovision nel 1974. E non è sbagliatissimo affermare questo.
Infatti Ring Ring mostra gli ABBA “prima” di diventare quelli che conosciamo come ABBA: sono già bravissimi musicisti e Benny Andersson e Björn Ulvaeus si dimostrano già compositori sopraffini. Ma non hanno ancora trovato il loro suono; di più, non sono nemmeno sicuri del loro nome o della priorità di questo progetto rispetto ad altri in cui sono coinvolti.
Musicalmente qui gli ABBA suonano molto per metà come i Carpenters e per metà come i Wings o i Badfinger, con qualcosa dei Kinks (in She’s My Kind of Girl) e di David Bowie (in I Saw It in the Mirror). La canzone Nina, Pretty Ballerina è l’unica che, ascoltata a scatola chiusa, è immediatamente riconoscibile come brano del gruppo svedese e anticipa il loro futuro, caratteristico stile.
Se Ring Ring e People Need Love sono perfetti singoli pop rock che danno una pura dimostrazione dell’abilità compositiva di Benny e Björn, il disco regala anche piccoli momenti intriganti e molto sottovalutati come quelli di Disillusion e di She’s My Kind of Girl. Nel complesso una tracklist molto orecchiabile, che scivola via piacevolmente ma non regala alcun momento esattamente memorabile.
E però è impossibile, oggi, riascoltare Ring Ring e pur tenendone presenti tutti gli aspetti positivi non considerarlo una specie di disco “di prova” per la carriera della band. L’esplosione del loro stile e del loro suono arriverà , dopo Waterloo, definitivamente nel 1975 con l’album ABBA, contenente SOS, Mamma Mia eI Do, I Do, I Do, I Do, I Do. Questo è quindi “solo” un primo passo insomma; non il più importante.