Era oraè il nuovo film di Alessandro Aronadio, che vediamo alla sua quarta regia dopo Due vite per caso, Orecchiee Io c’è. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, la pellicola è disponibile dal 16 marzo su Netflix ed è prima nella top ten dei film più visti. Si tratta di una commedia focalizzata sul tema del tempo che vede protagonisti Edoardo Leo e Barbara Ronchi.
Era ora, il trailer
Era ora, il cast
Edoardo Leo nel ruolo di Dante
Barbara Ronchi nel ruolo di Alice
Francesca Cavallin nel ruolo di Francesca
Andrea Purgatori nel ruolo del terapeuta
Mario Sgueglia nel ruolo di Valerio
Massimo Wertmüller nel ruolo di Marcello
Raz Degan nel ruolo del nuovo compagno di Alice
Era ora, la trama
Dante e Alice si conoscono la sera di Capodanno, si innamorano e presto cominciano a convivere. Dante è un quarantenne in carriera, innamorato della sua ragazza, ma troppo preso dal lavoro. Il giorno del suo compleanno arriva in ritardo di molte ore alla festa a sorpresa organizzata da Alice. Lo scopo di Dante è lavorare più che può in modo da avere in futuro più tempo, ma l’indomani mattina si sveglia e trova la sua metà incinta di cinque mesi. Ben presto Dante capisce che è il giorno del suo 41° compleanno e che pare sia passato un anno dalla sera precedente. Iniziamente crede si tutto uno scherzo oppure un episodio di precoce Alzheimer, malattia che ha colpito suo padre, ma il giorno seguente si risveglia e di anni ne ha 42, un altro anno passato di cui non ricorda nulla. Comicia così per Dante un loop da cui non riesce ad uscire.
Era ora, la recensione
La vita è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti. La citazione di John Lennon, impressa sul muro dell’azienda dove Dante lavora incessantemente, è un po’ il sunto della morale della nuova pellicola di Alessandro Aronadio.
Liberamente ispirato al film Long Story Short di Josh Lawson (2021), con cui condivide principalmente soltanto l’idea di base, Era ora è una commedia divertente ma allo stesso tempo dolorosa. Il film tocca un tema molto attuale, quello del tempo, della corsa al lavoro, mentre si trascurano gli affetti più cari, e la vita scorre inesorabilmente senza fermarsi. Senza troppi giri di parole, Era ora ci dice che il tempo non torna più, sta a noi scegliere come utilizzarlo.
Il film funziona grazie ad una sceneggiatura brillante e grazie alle intepretazioni emotive e profonde degli attori. I protagonisti Edoardo Leo e Barbara Ronchi mettono in scena una grande alchimia, che funziona bene sia nei momenti drammatici che in quelli comici, permettendo allo spettatore di entrare subito in empatia con la coppia. Anche il personaggio di Mario Sgueglia, il migliore amico di Dante, è degno di nota essendo l’unico punto fermo dell’amico nello scorrere veloce del tempo. Inoltre la sua toccante storia che vediamo con gli occhi del protagonista ci regala emozioni autentiche.
In Era ora viene esposto anche il difficile rapporto tra Dante e suo padre, interpretato da Massimo Wertmüller, sempre più consumato dall’Alzheimer, che diventa un po’ una metafora della vita di Dante. Lui crede di essere capace di evitare gli stessi errori fatti dal padre, ma nel corso del tempo capisce che sta seguendo le orme del genitore.
Anche la stessa casa di Dante e Alice diventa protagonista della storia. Qui è evidente il cambiamento che avviene di anno in anno, con il regista che crea un vero e proprio filo narrativo a identificare i personaggi. Per fare questo si serve del contrasto fra ordine e disordine, con i colori delle pareti e l’arredamento che cambiano di volta in volta a simboleggiare l’involuzione del rapporto di coppia. La scenografia quindi viene utilizzata come elemento narrativo e attraverso questa vediamo la casa di Dante e Alice trasformarsi, da colma di scatoloni per via del trasloco a luogo disordinato con giocattoli buttati qua e là che simboleggiano la presenza della bambina, fino a diventare piano piano una casa asettica di un uomo solo a cui resta solo il lavoro.
Aronadio ci coinvolge in questa storia dal concept già visto in svariate pellicole, che analizza un argomento all’apparenza banale, ma su cui bisogna riflettere. Il film parla infatti del tempo che viene considerato come un qualcosa di scontato e illimitato quando la realtà ci sbatte in faccia che non è proprio così. Un tema molto inflazionato ma che qui viene toccato in modo intenso e inteligente. Il film riesce facilmente a intrattenere e emozionare lo spettatore, portandolo anche a riflessioni sulla propria vita e sul proprio utilizzo del tempo.