You: spiegazione del controverso finale della stagione 4

Ecco la spiegazione dettagliata del controverso finale di stagione di You, il thriller in vetta alle classifiche Netflix di mezzo mondo.

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Da pochi giorni l’attesissima quarta stagione di You è fuori per intero ed è già in vetta alle classifiche di mezzo mondo. Furbescamente splittata in due, la quarta stagione è composta da 10 episodi che Netflix ha sciorinato in due blocchi da cinque usciti rispettivamente il 9 febbraio e il 9 marzo, regalando alla piattaforma californiana risultati importanti in termini di ascolti. Un grande successo anche per Sera Gamble (Supernatural, Aquarius), creatrice dello show, e Greg Berlanti (Dawson’s Creek, Everwood, Arrow, Riverdale). Netflix non ha ancora commissionato una quinta stagione ma, in tutta franchezza, considerati i risultati della quarta e l’hype che la serie continua ad avere, l’ufficialità sembra solo una questione di tempo.You 4, la trama.


Al centro della storia c’è ovviamente sempre lui: Joe Goldberg, interpretato dal sempre ottimo Penn Badgley, il Dan Humnphrey di Gossip Girl. Joe però ha cambiato nome e città. Già, perché dopo l’uccisione di Love nel finale della terza stagione, ha finto la sua morte, lasciato suo figlio in mani sicure (un sacrificio necessario, a suo dire) e ha cambiato aria. Adesso si fa chiamare Jonathan Moore e vive a Londra, dove insegna letteratura americana agli studenti del college.

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È il quarto cambio di location su quattro stagioni della serie che era partita da New York, per poi trasferirsi a Los Angeles per la seconda e restare in California (ma in un suburb più residenziale) per la terza. Una scelta interessante degli sceneggiatori che probabilmente volevano dare una riverniciata alla serie mettendo un oceano di mezzo fra Joe e i suoi demoni. Anche, banalmente, per evitare l’effetto “Signora in giallo” per il quale la gente inizia a morire a grappoli guarda caso proprio lì dove vive il nostro protagonista (anche se si tratta di un paesino minuscolo come Cabot Cove).
Joe/Jonathan sembra voler rigare dritto stavolta, ma i demoni di cui prima lo hanno seguito. Scopriamo quasi subito che la sua ossessione per Marienne (interpretata da Tati Gabrielle, The 100, Uncharted) non è passata, ma scopriamo anche che la lascia andare nonostante abbia una specie di investigatore privato alle calcagna assoldato dalla famiglia di Love che gli offre una facile via d’uscita a patto che la ammazzi.
Sembra un Joe (pardon, Jonathan) nuovo, diverso. Per una serie di circostanze si ritrova in una comitiva fatta da gente schifosamente ricca. Figli e figlie di papà dall’anima vuota e il portafoglio pieno. In questa cricca c’è anche Kate Lockwood (interpretata da Charlotte Ritchie, Feel good, Ghosts), la sua dirimpettaia. Anche lei rigorosamente senza tende alle finestre (una costante in You), anche lei destinata a innamorarsi del nostro.


A un certo punto, però, i ricchi e facoltosi amici di Joe iniziano a morire l’uno dopo l’altro. A quanto pare c’è un serial killer in città che la stampa ha ribattezzato ‘killer mangia ricchi’ (the ‘eat the rich killer’). Non solo: qualcuno inizia a ricattare Joe dicendogli che ha scoperto la sua vera identità e che se non lo aiuta a occultare e uccidere il resto della combriccola, lo smaschererà facendo inoltre ricadere su di lui la colpa di questi nuovi delitti londinesi. Joe passa dunque da carnefice a “vittima”. Uso le virgolette perché stiamo comunque parlando di un pluriomicida pronto ad auto-assolversi ogni volta in nome di un romanticismo deviato e malato. Però, oggettivamente, i meccanismi narrativi di questa quarta stagione ti portano più che mai a tenere per lui e a sperare che il ‘killer mangia ricchi’ venga preso e la smetta di ricattarlo e di ammazzare gente.
La writers room di You a metà del racconto decide di osare rivelando l’identità del serial killer: decisione coraggiosa. Il ‘killer mangia ricchi’ è Rhys Montrose (interpretato da Ed Speleers, Downtown Abbey, Outlander), l’unico di quella cerchia a non essere ricco di nascita. Un ragazzo con un’infanzia difficile (come Joe) che si è fatto da solo ed è arrivato in alto fino a candidarsi (a dispetto della giovane età) a sindaco di Londra con amici ricchi e potenti pronti a sostenerlo.

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You 4, season finale


La tiritera di Rhys che continua a uccidere e ricattare Joe va avanti ancora un po’ e in parallelo cresce la storia d’amore fra il nostro e Kate. Rhys gli chiede di occultare cadaveri e incastrare persone, e Joe, seppur reticente, esegue sempre perché costretto. Ogni volta Rhys gli dice che è l’ultima e che dopo sarà libero. Ed è vero, ma solo fino alla volta successiva, perché il giovane Montrose è un ragazzo spietato e ambizioso pronto ad eliminare con ogni mezzo chiunque sia un ostacolo per la sua elezione a sindaco. E indovinate a un certo punto chi si mette sulla sua strada? Il padre di Kate. Ebbene sì.

Il signor Lockwood, interpretato dal sempre lodevolissimo Greg Kinnear, uomo ricco e potente da cui sua figlia Kate ha sempre cercato di affrancarsi per dimostrare a sé stessa che poteva farcela da sola. Mr. Lockwood ha deciso di spalleggiare la candidatura a sindaco del rivale di Rhys diventando così suo nemico giurato. Joe si trova presto fra due fuochi perché per una serie di eventi, il signor Lockwood gli chiede a sua volta di far fuori Rhys.

Sia Lockwood sia Rhys hanno dei validissimi argomenti per tenere Joe in pugno. Così Joe va da Rhys per spaventarlo, ma in piena concitazione non riesce a trattenersi e lo ammazza e qui viene fuori il vero grande plot twist di questa stagione: tutto quello che abbiamo visto fare finora a Rhys è in realtà opera della mente malata e dissociata di Joe. Mi spiego meglio.

Joe si porta dietro da sempre questo senso di colpa per le cose brutte che fa. È un grande apologeta di sé stesso, bravissimo a trovare giustificazioni e addossare la colpa agli altri, ma evidentemente, col tempo, questa contraddizione, questo dissidio interiore, deve aver scavato un solco profondo dentro di lui che lo ha portato a dissociare i due lati in conflitto del suo carattere: quello buono e romantico e quello violento e senza scrupoli. La personificazione di questo lato oscuro è Rhys Montrose, proprio come è Brad Pitt per Ed Norton in Fight Club, con la differenza che quello di Pitt è un personaggio inventato dalla mente di Norton mentre Rhys Montrose esiste per davvero: un Joe dissociato lo ha dipinto con colori che non sono i suoi, attribuendogli frasi e azioni orribili che in realtà ha fatto lui, ma che rifiuta di aver commesso.

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Una su tutte: Marienne, la sua ossessione della season 3, la ragazza di cui parlavamo prima. In realtà col cavolo che l’ha lasciata andare: l’ha rapita e l’ha messa in una maxi teca (eccola che ritorna, immancabile), solo che per 8 puntate ha dimenticato di averlo fatto.

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Dall’omicidio Montrose in poi Rhys diventa la sua coscienza. È pur sempre di un serial killer con disturbi della personalità che stiamo parlando, quindi forse più che coscienza è il caso di chiamarlo lato oscuro (come lui stesso si definisce) di Joe. Lo affianca in quasi tutte le scene, solo lui può vederlo.


Alla fine Joe finisce con l’uccidere il signor Lockwood, il padre di Kate, promettendo a sé stesso che questa è stata l’ultima volta. Sembra sincero e noi spettatori gli crediamo perché subito dopo getta nel Tamigi prima simbolicamente Rhys (il suo lato oscuro) e poi sé stesso. Joe Goldberg si suicida: ha finalmente avuto il coraggio di fare i conti con sé stesso. Ha capito qual è la sua vera natura e sa che se continuerà a stare con Kate, prima o poi finirà con l’ammazzare pure lei perché lui è così: è stato così con Beck, è stato così con Love e stava per capitare lo stesso anche con Marienne (solo un astuto piano ha fatto sì che si salvasse).

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You 4, l’ultimo cliffhanger

Alla fine Joe non muore. Viene ripescato in extremis e si salva. In ospedale lo va a trovare Kate che ha appena ereditato un impero dopo la morte del padre. Entrambi sono diversi, cambiati. Per la prima volta sono veramente sinceri l’uno con l’altra. Joe le confessa il suo passato ma Kate non sembra scalfita e anzi gli propone un patto: mantenersi buoni a vicenda (anche Kate ha il suo lato oscuro), stare insieme e tornare a New York perché adesso lei dispone di capitali e di mezzi illimitati. Joe accetta e tornano negli States, dove il suo nome viene riabilitato grazie ai potenti mezzi dell’entourage di Kate. Da serial killer, Joe passa per eroe che si è sacrificato per il bene di suo figlio. Il finale è apertissimo e lascia pochi dubbi su un eventuale quinta stagione che molto probabilmente sarà anche l’ultima , come lo stesso Penn Badgley ha dichiarato a GQ:


“Greg [Berlanti ndr] mi ha proposto qualche anno fa quello che pensava fosse il modo giusto di finire. Se arriva un’altra stagione, sarà, credo, ai fini di un gran finale”.

Che ne pensate di questa quarta stagione? Vi è piaciuta?

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