Se parliamo di icone cinematografiche italiane, uno dei primi nomi che viene in mente è sicuramente Trinità, il trasandato cowboy interpretato da Terence Hill protagonista di due leggendari film negli anni ’70. Sebbene siano passati oltre 50 anni dalla realizzazione delle due pellicole, nessuno in Italia ha dimenticato nè lui nè Bambino, personaggio intepretato dall’indimenticto Bud Spencer. Per questo motivo lo stesso Hill, parlando con Il Corriere della Sera, ha annunciato la produzione di un terzo film sull’amatissimo personaggio.
Sono contento di questa rinascita [del genere western ndr], anche se non sopporto la violenza, la vera e propria brutalità di serie come Yellowstone. Non l’avevo mai vista prima. Bud e io nei nostri film non abbiamo mai ucciso nessuno e stavamo lontani dalla brutalità. Ma forse io non faccio testo, non vado ascoltato perché sono stato influenzato da un incontro proprio all’inizio della mia carriera nel western.
Per strada mi vennero incontro una madre con le sue due bellissime bambine. Quella donna mi disse “Ah, lei è Terence Hill. La apprezzo, ma mi prometta che continuerà a fare film così, divertenti e senza violenza in modo che io possa continuare a portare al cinema le mie bambine…”. Da allora ho come una spada di Damocle sulla testa, che mi ha fatto rifiutare tanto cinema western che mi proponevano in America. Anche First Blood, il titolo del film che in Italia divenne Rambo e inaugurò tutta la serie con Stallone
Per il suo western senza violenza gratuita ha pagato dei prezzi. E anche oggi non ha intenzione di piegarsi, mi pare – chiede dunque l’intervistatore.
Al western violento no, ma al ritorno del western sono pronto a partecipare – risponde Terence Hill. E tutta questa ripresa di interesse, che in America c’è da un po’ e in Italia sta arrivando ora, mi piace molto… Ecco perchè annuncio il ritorno del mio Trinità. Dico la verità: non volevo più girare un western. Pensavo fosse inutile, di aver già fatto tutto e che non avrei potuto fare di meglio. Poi però ho trovato un libro con la storia vera di una suora italiana che è emigrata a fine Ottocento in America dall’entroterra ligure con la sua famiglia contadina e poverissima. Da Cincinnati, sola, ha deciso di andare nel West
Il film si apre così: si vede Trinità sulla sua famosa “lettiga” e poi lei, la suora, circondata da tre minacciosi cow boy. Lui capisce che è in pericolo e la salva da quei tre. Da qui comincia la storia che si intitola Trinità, la suora e la Pistola. Dove la Pistola è Billy the Kid perché lei nella sua vita incontrò davvero Billy the Kid. Sono già 18 mesi che lavoriamo alla sceneggiatura, tra varie difficoltà come è normale. Spero di partire in estate a girare in Abruzzo. Faccio anche la regia di questo mio spaghetti western di Trinità che si intreccia con i personaggi veri del West come Billy the Kid. La suora nel film si chiama Blandina, il vero nome era Rosa Maria Segale
Contenti?
Seguiteci su LaScimmiaPensa