The Last of Us, gli autori parlano della scarsità di infetti

Durante una conferenza stampa virtuale, gli autori di The Last of Us Craig Mazin e Neil Druckmann hanno parlato della scarsità di infetti della serie

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Su Sky è appena arrivato l’episodio finale di The Last of Us, serie TV basata sul celeberrimo gioco di casa Naughty Dog (qui la nostra recensione). Lo show ha ottenuto un successo enorme ed è stato elogiato da critica e pubblico. Tuttavia non sono ovviamente mancate anche delle polemiche tra le quali quella relativa alla scarsità di infetti vista nello show. Parlando proprio di questo in una conferenza stampa virtuale, i due creatori della serie, Craig Mazin e Neil Druckmann, hanno giustificato le loro scelte.

Abbiamo sottolineato il potere delle relazioni e cercato di trovare un significato nei momenti di azione – ha detto Mazin, secondo Variety. E quindi potrebbe esserci stata meno azione di quanto alcune persone avrebbero voluto perché non potevamo necessariamente trovare un senso a molte scene del genere, o [c’era] la preoccupazione che sarebbero divenute ripetitive.

Dopotutto, non state giocando, lo state guardando. E sebbene a molte persone piaccia guardare il gameplay, deve essere un po’ più concentrato e propositivo quando lo si trasmette in TV. Gran parte del gameplay è incentrato su personaggi non giocabili che devi aggirare, evitare, uccidere furtivamente o semplicemente affrontare frontalmente. Gli NPC erano predoni, cannibali… o infetti. Quindi ci sono molti combattimenti. Non so quale sia il numero massimo di uccisioni in una run classica di The Last of Us, ma è un numero sicuramente a tre cifre.

Druckmann ha aggiunto:

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È un numero molto più alto di quanto vorremmo per lo show. Se una scena d’azione non fa avanzare la storia, ed è lì solo per lo spettacolo, allora è un taglio facile per noi.

Che ne pensate?

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