Gli spiriti dell’Isola, il film snobbato agli Oscar

Gli spiriti dell'isola di Martin McDonagh non ha riscosso grande successoagli Oscar 2023. Ecco quali sono i motivi per cui meritava almeno una statuetta.

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Gli spiriti dell’Isola (The banshees of Inisherin), è il nuovo film scritto e diretto da Martin McDonagh, regista anche di In Bruges – La coscienza dell’assassino (2008) e Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017). Il fim è stato candidato a ben 9 premi Oscar, tra cui miglior film ed è stato molto apprezzato dalla critica. Nonostante questo però non è riuscito a portare a casa nessuna statutetta d’oro.

Ambientato su una remota isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, Gli spiriti dell’isola rivela una serie di riflessioni sui legami umani non da poco, con un ricco cast in cui spiccano Colin Farrell e Brendan Gleeson, una sceneggiatura crudele e grottesca e una scenografia mozzafiato impreziosita da paesaggi incredibili.

Il film si svolge nel 1923 nell’immaginaria isola irlandese di Inisherin, dove gli abitati vivono le loro esistenze mentre l’Irlanda sprofonda nella guerra Civile. In questo villaggio, dove la vita scorre piuttosto normalmente, Pádraic e Colm sono amici e compagni di bevute.

Un giorno questa routine viene stravolta da Colm che decide di punto in bianco di interomprere il rapporto con l’amico Pádraic che però non riesce ad accettare la cosa e tenta in ogni modo di farsi spiegare i motivi di questo gesto. Dopo aver chiesto spiegazioni, Colm gli spiega con molta riluttanza che semplicemente Pádraic non gli va più a genio e che non vuole più sprecare il suo tempo con una persona così noiosa, ma vuole dedicarsi alla composizione di melodie in quanto appassionato violinista.

La situazione però degenera perché Pádraic non si da per vinto e continua ad importunare il suo vecchio amico e la storia si trasforma in una faida sempre più violenta. Capace di muovere riflessioni profonde e di destabilizzare con elementi grotteschi, Gli spiriti dell’isola è sicuramente una pellicola da vedere. Ecco perché non perdere questa commedia nera di Martin McDonagh che sicuramente non meritava lo snobismo dell’Academy.

Il cast eccezionale

Film in vista degli Oscar 2023
Film in vista degli Oscar 2023 – Gli spiriti dell’isola

Colin Farrell ne Gli spiriti dell’Isola ci regala una delle sue migliori interpretazioni, meritandosi la candidatura come Miglior attore protagonita agli Oscar 2023. Farrell nei panni di un uomo semplice che non comprende ciò che gli sta accadendo attorno, si rivela fenomenale e autentico e diventa impossibile non empatizzare con lui.

Brendan Gleeson (candidato come Miglior attore non protagonista) è superlativo e davvero convinvente nei panni di Colm. In alcuni momenti avanzati della pellicola nella quale il livello di attrito tra i due amici giunge al culmine, l’attore sfoggia alcune delle espressioni più potenti ed intense dell’ultimo anno cinematografico. Anche Barry Keoghan, candidato anche lui come Miglior attore non protagonista, ci regala un’ottima interpretazione nei panni di Dominic Kearney, considerato dagli abitanti “il matto del villaggio” ma che si rivela essere un personaggio con molte sfaccettature e una storia d’impatto.

Nel cast troviamo anche Kerry Condon (candidata come Miglior attrice non protagonista), nei panni di Siobhán Súilleabháin, sorella di Pádraic, che sembra essere l’unica persona ragionevole su quell’isola e che si trova combattuta tra l’affetto per il fratello e la voglia di vivere la vita fuori da quel microcosmo.

La fotografia come narrazione

Gli spiriti dell'isola
Ph: Searchlight Pictures. © 2022 20th Century Studios All Rights Reserved.

La splendida fotografia di Ben Davis attraverso l’ultilizzo delle luci naturali racconta il microcosmo de Gli spiriti dell’Isola. Attraverso gli scorci della splendida isola dell’Irlanda, in svariate scene la fotografia viene usata in modo narrativo come quella in cui la casa di Colm è in fiamme rappresenta la guerra in mezzo alla pace. Oppure la scena in cui Colm si trova seduto al centro della sua stanza nel buio e Pàdriac, che lo guarda da fuori la finestra, copre la luce proveniente da fuori, possiamo interpretarla come una metafora di come il personaggio di Farrell impedisca a quello di Gleeson di evolversi, di procedere verso orizzonti che lo porterebbero a fare di più che vivere semplicemente la sua vita. Incredibile quindi che questo grande lavoro non sia stato considerato per la candidatura all’Oscar.

Ambientazione e location mozzafiato

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Gli spiriti dell’Isola colpisce immediatamente lo spettatore con paesaggi meravigliosi. Un territorio selvaggio fatto di poche case isolate, una chiesa, un pub, una bottega e una statua della Madonna. Nonostante Inisherin sia un luogo fittizio, i suoi suggestivi paesaggi immersi nella natura sono in realtà le Inishmore e Achill Island, due isole dell’Irlanda che fanno da sfondo alle vicende di Colm e Pádraic.

Gli scorci di quest’Irlanda rurale, lontana dalla guerra ma allo stesso tempo così vicina, danno al film una marcia in più. Assurdo che non abbia preso neanche la candidatura per la Miglior scenografia.

La sceneggiatura perfetta

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Il punto di forza del film di McDonagh è sicuramente la sua scrittura. Gli spiriti dell’Isola, non solo analizza i legami umani tra i personaggi, ma porta a profonde riflessioni sull’esistenza, sul nostro ruolo in questo mondo e cosa lasciamo una volta andati via.

La noia di uomini racchiusi in un luogo dove il tempo sembra non passare mai ma allo stesso tempo la volontà di dare un valore al tempo, viverlo secondo le proprie ragioni e i propri ideali. Sin da subito la vicenda appare come assurda ma paradossalmente è altrettanto realista. Un conflitto in apparenza superficiale, scava nel profondo dell’animo umano e ne emerge un ulteriore conflitto: quello tra l’essere gentile, vivere una vita semplice che si scontra con il bisogno di importanza, di fare qualcosa di più grande e di lasciare un segno della propria esistenza.

La guerra che nonostante sia a pochi chilometri dagli abitanti dell’isola, sembra per loro essere qualcosa che non li riguarda, come se fossero in un mondo a parte.

McDonagh ha dato forma ad un mondo realistico che nonostante tutte le sue assurdità risulta sempre plausibile. Inoltre con poche battute approfondisce il dramma interiore dei personaggi e la loro natura, come il Dominic di Barry Keoghan, di cui attraverso una sola scena riesce a comprendiamo gli abusi subiti dal padre e tutta la sofferenza che ne consegue.

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Anche la presenza degli animali non è da sottovalutare, l’asinella di Pàdriac e il cane di Colm, rispecchiano in qualche modo alcuni tratti dei loro proprietari. L’asino è un animale goffo, che simboleggia la bonaria stupidità, mentre il cane simboleggia l’intelligenza. Inoltre questi due animali sono fondamentali per i due protagonisti che provano per loro un’empatia innata e lo stesso vale perl’asinella e il cane che mostrano a loro volta di provare affetto e offrire protezione nei confronti dei loro padroni, come quando il cane di Colm porta via le cesoie per impedire al padrone di tagliarsi altre dita.

Voi avete visto Gli spiriti dell’Isola? Pensate che avrebbe meritato di vincere qualche premio agli Oscar 2023?

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