La prima stagione di The Last of Us è terminata (con un finale traumatico, aggiungiamo). E nella seconda, che cosa succederà? Cerchiamo di darvene un’idea, senza spoiler
Ovviamente chi ha già giocato The Last of Us Pt. I e II sa già che cosa succederà nella seconda stagione della serie. Che, necessariamente, sarà come la prima basata sugli eventi narrati nel secondo capitolo del videogioco Naughty Dog. Qui però decidiamo di darvi un’anteprima per quanto possibile senza spoiler, se non avete giocato il gioco ma solo visto la serie.
E come? Diciamo che già in questi primi nove episodi (leggete solo se li avete visti tutti), che corrispondono esattamente alla timeline del primo capitolo (TLOU Pt. I) si scorgono le premesse di tutta una serie di situazioni che poi si evolveranno in molti intrecci imprevedibili nella seconda stagione. A meno che, certo, Mazin e Druckmann non decidano di cambiare le carte in tavola.
Per cominciare, e non si può che partire da qui, abbiamo il rapporto tra Joel ed Ellie. Un rapporto, ormai ce ne siamo resi conto, malsano e psicotico: Joel si affeziona alla ragazzina finendo, suo malgrado e pur tentando di impedirselo, col vedere in lei la figlia Sarah, scomparsa vent’anni prima a inizio epidemia e per mano di un soldato.
L’affetto personale diventa per lui tanto importante e profondo da sopraffare qualunque esigenza e priorità: quindi, pur sapendo che la morte di Ellie per mano dei chirurgi a Salt Lake City potrebbe portare alla scoperta di un vaccino e alla salvezza dell’umanità, Joel sceglie di salvarla e non si ferma davanti a nulla per farlo.
Una scelta di certo egoista, che non resterà senza conseguenze. A partire dal fatto che, c’è da capire, l’ascendente di Joel su Ellie non si limita a questo ma influenza la mente (giovane, ingenua e senza guida) della ragazzina nel corso di mesi e mesi di convivenza. Ellie si trova nella sua età formativa e, inaspettatamente e da un giorno all’altro, con un “padre” che le insegna.
Conseguenza: Ellie prenderà moltissimo non solo del carattere di Joel ma anche della sua morale, della sua emotività e, innegabile, della sua rabbia. E lo abbiamo già visto: vi siete accorti di come Ellie ha ucciso David nell’episodio 8? Un’uccisione certo meritata, d’accordo, ma brutale e spietata: richiama il modo in cui Joel uccide un soldato fuori dalla QZ in uno dei primi episodi.
Joel consegna quindi a Ellie una grande eredità e il modo in cui lei la farà sua influenzerà molte vite, portandola infine a farci i conti in una serie di momenti intensi e moralmente contorti. Diciamolo, per chi lo vuol capire è questo il bello di TLOU: ci mette di fronte a personaggi controversi, umani e perciò inclini a compiere scelte discutibili, se non tremende.
E proprio una di queste scelte è quella compiuta da Joel quando, preda della sua furia cieca nel suo affetto per Ellie, uccide il chirurgo che sta per operarla nell’episodio 9. Un atto che apparentemente sembra solo parte di un eccidio, quello da lui compiuto, ben più grande. Ma che, con quella particolare vittima, mette in moto una serie di eventi che comporteranno per Joel gravi conseguenze.
Il tema della scelta è un altro tema portante di TLOU e lo sarà particolarmente nella seconda stagione (o successive, a seconda di come si deciderà di “spalmare” gli eventi negli episodi): ci saranno varie occasioni in cui Joel, Ellie e altri personaggi si troveranno a poter compiere scelte importanti, e imboccheranno strade sempre impervie e distruttive.
Ragion per cui, ed è l’utima cosa che anticipiamo, nella seconda stagione vedremo tanta, tanta sofferenza, tanta morte e tanto odio, in una serie di vicissitudini incrociate che coinvolgendo anche sfortunate coincidenze e inediti abissi di umana crudeltà faranno sembrare la prima stagione al confronto come una piacevole passeggiata in un prato.
Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa