Siamo arrivati alla fine, e molti si staranno chiedendo: anche nel videogioco The Last of Us (Parte 1) finiva così? Ve lo raccontiamo noi (ovviamente con SPOILER)
La prima stagione di The Last of Us è terminata. E chi di voi non ha giocato il videogioco sicuramente in questo momento avrà molto su cui riflettere, e necessiterà di un po’ di tempo per elaborare il trauma dell’ultimo episodio. La completa trasformazione di Joel, la strage da lui compiuta e la menzogna raccontata ad Ellie chiudono la stagione su una nota a dir poco amara.
E nel gioco, che cosa succede? Come negli altri episodi (la maggior parte, perlomeno) la trama di base viene seguita pari pari, ma ci sono diverse differenze in alcuni piccoli dettagli. A cominciare, naturalmente, dall’assenza di combattimenti e incontri sfortunati con gli infetti, che nel gioco sempre abbondano.
Nella serie si è deciso invece, come s’è visto (e aspetto che sta trovando critici buona parte dei fan) di limitare al minimo gli scontri con gli infetti fin da metà stagione. Mazin e Druckmann hanno infatti privilegiato l’approfondimento dei caratteri umani e dei sentimenti dei personaggi, incentrandosi su rapporti, relazioni e traumi a discapito della componente action.
Ne consegue che gli spettatori si perdono l’ultimo, grande memorabile “momento infetti” del gioco, in un sottopasso abbandonato e allagato con qualcosa come due o tre Bloater da superare. Si taglia invece quasi subito sulla sequenza dell’ospedale, ossia il climax sia del gioco che della stagione.
Ed è qui che si coglie la deviazione più importante, che potrebbe scontentare e dare al live action di TLOU, anche per il futuro, una impostazione differente. Nel gioco infatti Joel inizia sì a uccidere tutti per salvare Ellie, ma lo fa di notte e in una sorta di atmosfera horror, scontrandosi con soldati e mille nemici tra le ombre e le sale semi-abbandonate.
In quest’atmosfera unica, durante il gameplay per la prima volta ci troviamo a chiederci se Joel stia davvero agendo per il meglio e se non sia lui, in fondo, il cattivo. Ma non possiamo fare a meno di procedere, uccidendo i fedeli delle Lucciole come Trevor Phillips torturava estraendo denti a forza in GTA V. Lo dobbiamo fare, per mano sua, sì da poter proseguire.
Nella serie il tutto avviene su toni più drammatici e malinconici che lugubri e grotteschi. Joel compie la sua strage a rallentatore, con una musica quasi dolce che sembra commentarne la corruzione finale più con un pianto che con uno spavento. E viene a mancare un altro momento importante, molto orrifico: la silhouette dei chirurghi che stanno per operare Ellie.
Joel vede le sagome dall’esterno della sala operatoria ed è un’immagine anche iconica, che nel gioco viene in vari modi ripresa anche nella parte 2: è importante, perché dà davvero l’idea che Ellie stia per venire brutalizzata, e che bisogna intervenire. Ci fa capire che cosa sta provando Joel e ci fornisce forse un’immagine di quello che “vede” lui nella situazione.
Poi entra nella sala operatoria, e sappiamo che cosa succede. Nel gioco viene permesso al giocatore di sparare al chirurgo, ma anche scegliendo per esempio di sparare a una gamba egli morirà comunque. E sì, bisogna ucciderlo; altrimenti è impossibile procedere. Il resto invece avviene in forma di filmato, senza quasi più azione coinvolta.
Nella sequenza finale il player controlla di nuovo Ellie (come nella sezione “Inverno”, quella del cervo e dei cannibali), che segue Joel diretta a Jackson. Nonostante l’accaduto Joel è gioviale, e parla della perduta figlia Sarah ora con disinvoltura se non con gioia. Ed è chiaro il salto morale che ha compiuto.
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