Il 24 febbraio è uscito su NetflixUn fantasma in casa (We have a ghost), una commedia diretta da Christopher Landon, noto per altri film del genere commedia horror come Auguri per la tua morte e Manuale scout per l’apocalisse zombie. Il film può vantare di un cast di alto livello tra i quali spiccano i nomi di David Harbour e Anthony Mackie. Ecco la nostra recensione.
Un fantasma in casa, il trailer
Un fantasma in casa, il cast
Anthony Mackie nel ruolo di Frank Presley
David Harbour nel ruolo di Ernest
Jahi Winston nel ruolo di Kevin Presley
Tig Notaro nel ruolo della dottoressa Leslie Monroe
Erica Ash nel ruolo di Melanie Presley
Jennifer Coolidge nel ruolo di Judy Romano
Faith Ford nel ruolo di Barbara Mangold
Niles Fitch nel ruolo di Fulton Presley
Isabella Russo nel ruolo di Gioia Yoshino
Steve Coulter nel ruolo del vicedirettore Arnold Schipley
Jo-Ann Robinson come June
Tom Bower nel ruolo di Ernest Scheller
Phil McGraw nel ruolo di sè stesso
Un fantasma in casa, la trama
La trama di Un fantasma in casa segue Kevin e la sua famiglia che, una volta essersi trasferiti in una grande casa trovata a buon mercato, scoprono la presenza di un fantasma di nome Ernest nella soffitta. Il fantasma però non può parlare e non ricorda nulla del suo passato. Sarà Kevin ad aiutarlo capire cosa gli è accaduto, ma nel frattempo la notizia del fantasma fa il giro di tutti i social diventando virale, attirando anche l’attenzione della CIA che comincerà una lunga caccia all’entità .
Un fantasma in casa, la recensione
Un fantasma in casa, riesce in quello che è il suo scopo, intrattenere con una regia senza infamia e senza lode. Una commedia che prende tante strade diverse nel corso dei 127 minuti e tratta delle tematiche già viste in molti altri film come la casa infestata o il figlio adolescente in contrasto con i genitori che trova rifugio solo nella musica. Tuttavia ci sono alcuni elementi che regalano alla pellicola un po’ di originalità , per esempio la presenza dei social di cui il nostro fantasma diventa un fenomeno globale attirando la curiosità delle persone e diventato protagonista di meme e ispirazione per challenge su TikTok. Questi sono elementi che ci fanno riflettere su quanto i social e internet influiscano sulla nostra vita, diventando parte integrante della nostra esistenza, tanto che il giovane Kevin, quando incontra Ernest per la prima volta mentre cerca di spaventarlo con le classiche movenze che ci si aspettano da un fantasma, prende il cellulare e lo filma divertito.
Il film dispone di un discreto cast. Harbour nei panni del fantasma ci regala una performance interessante basata totalmente sull’espressività e sulla mimica facciale dato che non si esprime mai a parole. Nonostante ciò, risulta essere il personaggio più riuscito di Un fantasma in casa. Abbiamo poi una piccola apparizione di Jennifer Coolidge nei panni di una celebre medium che viene chiamata da Frank interpretato dal sempre ottimo AnthonyMackie, il capofamiglia, che vuole guadagnare fama e denaro garantendosi uno spazio televisivo grazie all’entità che infesta la sua casa.
Un fantasma in casa non è dunque nulla di memorabile, possiamo dire l’ennesima occasione mancata di creare qualcosa di innovativo. Troviamo parecchi punti morti nei quali la sceneggiatura si accartoccia su sè stessa rendendo poco fluido il ritmo della pellicola. D’altro canto, a volte, la vicenda prende una piega scontata tra improbabili inseguimenti con le macchine e armi alla Ghostbusters (o Men in Black, fate voi). Il film non riesce mai ad avere una coerenza e un equilibrio tra i momenti divertenti e quelle che dovrebbero essere le sequenze emotive o action.
La sottotrama che narra della morte di Ernest è probabilmente la cosa più interessante che riesce a provocare una qualche emozione allo spettatore. Il personaggio di Harbour non ricorda nulla della sua morte e si trova in una sorta di limbo che non gli permette di trovare la pace. Attraverso alcuni flash di Ernest che vengono rievocati alla vista di una bambina che gioca al parco, comprendiamo che di mezzo c’è una figlia perduta ed è anche per questo che il legame con Kevin è così speciale, nonostante sia solo un’entità prova una grande empatia per il ragazzo perchè in passato è stato un padre amorevole e allo stesso tempo al ragazzo manca quella figura paterna che non rivede nel padre, troppo impegnato a cercare una svolta economica.
Inoltre dov’è la componente horror in questa horror-comedy? L’unica scena in cui c’è una parvenza di horror è quellla in cui Ernest si manifesta durante la seduta della medium. Il volto del fantasma si scioglie facendo precipitare le orbite dai bulbi e un braccio in putrefazione esce dalla sua bocca e afferra la donna per il collo. Davvero troppo poco e banale.
In conclusione, Un fantasma in casa è un film con una sceneggiatura banale, vista e rivista in una miriade di pellicole, con parecchi clichè ma che riesce comunque ad intrattenere soprattutto grazie all’ottima interpretazione di David Harbour. Un film da vedere senza troppe aspettative.
Che ne pensate? Avete già visto Un fantasma in casa?