Durante l’ultimo episodio della serie The Last Of Us abbiamo assistito all’adattamento del DLC ‘Left Behind’, durante il quale Ellie (Bella Ramsey) e la sua amica Riley (Storm Reid) visitano il centro commerciale fra le rovine di Boston.
Il commovente settimo episodio ci rivela le origini di Ellie e ci mostra la sua vita prima che incontrasse Joel e si imbarcasse nel viaggio attraverso gli Stati Uniti insieme a lui.
Mentre le due ragazze si divertono dentro al centro commerciale abbandonato si imbattono in una sala giochi ed è proprio in questa scena che le due decidono di affrontarsi in una serie di incontri a Mortal Kombat II.
Mortal Kombat II è il primo sequel della famosa saga picchiaduro ideata da Midway Games. Il titolo d’esordio uscito nel 1992 ha riscosso un successo enorme nelle arcade di tutto il mondo e questo ha spinto gli sviluppatori statunitensi a produrre un sequel già nell’anno successivo.
Nel 1993 quindi è stato rilasciato il tanto atteso sequel che ha dato effettivamente il via alla saga Mortal Kombat. Si tratta di un videogame di ormai trent’anni fa ma il suo fascino per gli amanti del genere è rimasto intatto e viene considerato tuttora come uno dei migliori picchiaduro mai rilasciati sul mercato.
Nonostante Mortal Kombat si sia evoluto molto negli ultimi decenni e sia diventato un vero e proprio fenomeno culturale, abbiamo voluto rivisitare il secondo capitolo della serie e tornare alle origini di quella che è diventata una delle saghe più iconiche del mondo videoludico.
Dopo il successo del titolo d’esordio, Midway Games ha voluto rilasciare sul mercato un videogioco che non si discostasse molto dalle origini ma che invece espandesse un gameplay già allora rivoluzionario.
Il cast passa infatti dai sette lottatori selezionabili nel primo capitolo ai dodici del secondo. Quasi tutti i personaggi giocabili fanno ritorno nel sequel e ne verranno aggiunti altri che presto diventeranno fra i volti più riconoscibili della serie.
Stiamo parlando di personaggi del calibro di Mileena, Kitana e Jax, che saranno considerati alcuni fra i migliori personaggi della saga Mortal Kombat.
A livello di trama molti tratti restano invariati. Durante la campagna infatti, il giocatore dovrà farsi strada nel torneo battendo avversari sempre più ostici, fino ad arrivare ad affrontare il boss finale Shao Kahn, il perfido imperatore dell’Outworld.
I ritmi dei combattimenti risultano più veloci e scattanti rispetto al primo Mortal Kombat. Questo ritocco ha portato ad incontri più rapidi ed equilibrati, fondati meno sul posizionamento strategico dei giocatori e più sulla loro reattività e prontezza di riflessi.
Ad arricchire questa nuova forma di gameplay, Mortal Kombat II inserisce un tasto dedicato alla corsa e due mosse come il ‘calcio rotante’ e il ‘montante’, che si adattano molto bene alla velocità degli incontri di questo nuovo capitolo della serie.
Fanno ritorno le cosidette ‘Fatalities’, ovvero le cruente mosse finali con cui un lottatore poneva fine all’incontro uccidendo in maniera spettacolare il suo avversario.Questa mosse caratteristiche avevano attratto le attenzioni dell’opinione pubblica e dei detrattori, che accusavano i videogiochi sviluppati da Midway di essere fra i responsabili della violenza promossa attraverso il mezzo videoludico.
Questo tipo di polemiche, molto in voga negli anni in cui Mortal Kombat esordiva sul mercato, non ha scalfito la popolarità della saga e con il secondo capitolo gli sviluppatori si sono divertiti a prendere in giro i critici.
Sono state quindi introdotte delle mosse finali dette ‘Friendships’, tramite le quali il vincitore del combattimento sconfiggeva il rivale con atti di inaspettata gentilezza invece che ucciderlo.
Fra queste ricordiamo l’arcobaleno di Shang Tsung o il balletto di Liu Kang, che dimostrano il senso dell’umorismo irriverente di Midway Games.
Mortal Kombat II è uno dei titoli più iconici dell’intera saga. Negli anni ha ricevuto adattamenti per numerose console differenti come Play Station, Super Nintendo e Game Boy.
Il fatto che un videogame di quasi trent’anni fa sia apparso in una serie tv contemporanea e acclamata dalla critica come The Last Of Us ne conferma la sua rilevanza e il suo profondo impatto sulla cultura popolare.
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