Una relazione passeggera. Recensione del film con Vincent Macaigne
Tra le novità da non perdere questo 16 Febbraio al cinema una insolita commedia romantica con Sandrine Kimberlain e Vincent Macaigne: Una relazione passeggera, diretto da Emmanuel Mouret. La nostra recensione.
Per chiunque sia in cerca di una commedia romantica totalmente sui generis, la novità da non perdere questa settimana al cinema è Una relazione passeggera (Chronique d’une liaison passagère) di Emmanuel Mouret: film che racconta le fantomatiche “relazioni extraconiugali” da una prospettiva finalmente inedita.
Sandrine Kimberlain e Vincent Macaigne sono infatti i protagonisti di un’opera finalmente lontanissima dai cliché in stile Attrazione fatale, dove l’amante non impazzisce, non chiede e non pretende, ma soprattutto dove non è necessariamente il sesso al centro del discorso.
Al contrario, i protagonisti Una relazione passeggera raccontano una tipologia umana ineluttabilmente esclusa dalla tradizionale accezione della commedia sentimentale: le persone che non sopportano drammi né scenate.
Superate allora i vostri eventuali pregiudizi sul cinema francese contemporaneo. Emmanuel Mouret firma infatti un film incredibilmente autentico, una commedia brillante e mai leziosa, illuminata dalla straordinaria performance dei suoi attori, mentre Vincent Macaigne, dopo la serie Irma Vep di Olivier Assays, regala un’altra performance irresistibile.
Una relazione passeggera. La trama
Simon (Vincent Macaigne) e Charlotte (Sandrine Kiberlain) si incontrano ad una festa. Simon mette subito in chiaro il suo stato di uomo sposato, eppure i due si incontrano ancora in un bar, iniziando una relazione basata sulla più totale onestà e sulla assoluta assenza di aspettative.
Ogni volta che si incontrano Simon e Charlotte sanno che potrebbe essere l’ultima volta, eppure continuano a vedersi, visitare mostre, amano parlare e insieme sentono di poter essere totalmente loro stessi. Almeno, finché il classico imprevisto rischia di incrinare il loro anomalo equilibrio.
Una relazione passeggera. Recensione
Designato Film della Critica dal SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, Una relazione passeggera trova proprio nella sua apparente leggerezza la profondità della più autentica rappresentazione umana.
Il personaggio magnificamente interpretato da Vincent Macaigne appartiene infatti a una speciale categoria umana: le persone che parlano molto, anzi moltissimo, eppure non riescono mai ad esprimere a parole cosa provano davvero.
Una sceneggiatura perfettamente calibrata, praticamente impeccabile restituisce così la complessità di un rapporto che somiglia finalmente più alla realtà che al cinema, non la classica passione travolgente ma un incontro carico di affetto, insicurezze, verità inespresse.
Dopo il magnifico Les Choses qu’on dit, les Choses qu’on fait il regista e sceneggiatore Emmanuel Mouret firma così un altro film straordinariamente convincente, scegliendo la forma del “diario” e della “cronaca” per raccontare la naturale progressione di una relazione apparentemente senza futuro.
E noi non possiamo che innamorarci di questi due protagonisti, così lontani dai cliché della commedia sentimentale: non belli, non giovani, essenzialmente goffi nella loro ricerca della felicità, assolutamente determinati a conservare la loro dignità e scongiurare le solite sordide dinamiche, le prevedibili derive di un rapporto clandestino.
È davvero possibile vivere una relazione d’amore senza alcuna aspettativa? Cosa sentiamo realmente aldilà della retorica, oltre la coltre delle parole, delle formule che intessiamo e dietro le quali scegliamo di nasconderci?
Non è detto che Una relazione passeggera ambisca a fornire risposte definitive a queste difficili questioni. Ma in cambio, fornisce certamente una straordinaria tenerezza, insieme a 100 minuti di ottimo cinema.
Una relazione passeggera. Il cast
Sandrine Kiberlain : Charlotte
Vincent Macaigne : Simon
Georgia Scalliet : Louise
Una relazione passeggera. Trailer ufficiale italiano