Ieri si è concluso il Festival di Sanremo con la vittoria di Marco Mengoni. Essendo uno degli eventi mediatici più seguiti nel Nostro Paese, è ovvio che se ne continui a parlare. E il senatore Simone Pillon, da anni grande detrattore della kermesse ligure, non si è tirato indietro neanche questa volta. Su Facebook ha infatti criticato pesantemente tutta la manifestazione parlando di “kermesse delle ideologie antiumane”
Finalmente la ributtante kermesse delle ideologie antiumane è finita – scrive Pillon. I protagonisti di Sanremo non si sono risparmiati neanche quest’anno. Prima l’inno all’identità sessuale fluida di Paola Egonu, di Fedez e di Rosa Chemical, poi la candida ammissione del dovere di insegnare ai bambini altrui i dettami fondamentali del Gender come sostenuto da Amadeus poi ancora lo sdoganamento della droga “leggera” (?) da parte di Morandi e J-Ax e infine la celebrazione dell’aborto come “diritto” da parte di una Ferragni che somiglia sempre più, nell’ideologia ma anche nel viso, a Hillary Clinton.
Sullo sfondo la decostruzione della famiglia, delle relazioni, delle identità , delle tradizioni. Il tutto, ovviamente, a spese del contribuente – prosegue Pillon. È chiaro come il sole che questa mastodontica macchina di propaganda non punta a celebrare la canzone italiana, ma a far trangugiare, a noi e soprattutto ai nostri figli, il brodo mefitico del “mondo nuovo” che i fautori del pensiero unico hanno progettato per noi.
Un mondo di individui isolati, senza nome, senza identità , storditi dalla droga, incapaci di distinguere tra un maschio e una femmina, schiavi del proprio egoismo, pronti a subordinare la procreazione agli ordini di chi vuol gestire la demografia; soli e disperati, senza più moglie, marito, mamma, papà , fratelli e sorelle. Paradossalmente tutta questa desolazione emerge dai testi delle canzoni, che in gran parte non sanno più celebrare la meraviglia dell’amore e si rifugiano nella rabbia, nell’insoddisfazione, nel non senso.
Il frutto dell’albero sembra bello a vedersi, buono per nutrirsi e desiderabile per acquistare conoscenza. Ma il suo sapore è amaro come il fiele, e le sue conseguenze sono fosche e mortali. Meglio un bel sabato sera con gli amici, come ho fatto io e come per fortuna han deciso di fare anche i miei figli.