A volte, purtroppo, anche i grandi artisti devono far fronte agli insuccessi commerciali. È il caso di Michael Cimino, che appena due anni prima di questo film aveva conquistato cinque Oscar con Il cacciatore.
Molti problemi di produzione legati al budget che si stava facendo sempre più elevato a causa dei tempi di lavoro, avevano preceduto l’uscita di questa pellicola nel 1980 che, nel primo fine settimana di uscita, incassò appena tre milioni di dollari mandando sul lastrico la United Artists.
Il contraccolpo lo subì anche lo stesso Michael Cimino che, da quel momento in poi, non sarebbe più riuscito a guadagnarsi il favore del pubblico e della critica che aveva ottenuto con il suo film precedente.
6) Il conquistatore (1956), Dick Powell
Ripensandoci, probabilmente, John Wayne non avrebbe insistito così tanto per avere il ruolo di protagonista in questo film se solo avesse saputo il destino che lo attendeva.
Un altro film che causò la bancarotta di una casa di produzione fu proprio Corsari del 1995. Questa volta toccò alla povera Carolco Pictures, casa di produzione di film come Terminator 2 – Il giorno del giudizio (di James Cameron, 1991).
La colpa di questo flop è sicuramente da affidare alle pessime scelte di regia di Renny Harlin, che sprecò praticamente la totalità del budget a sua disposizione per capricci personali, rallentando così sempre di più la post-produzione e facendo lievitare i suoi costi.
4) Le avventure di Stanley (1994), Don Bluth e Gary Goldman
23 milioni e mezzo di budget, 71 mila dollari di incasso. Sono questi i numeri del film americano di animazione del 1994: Le avventure di Stanley.
Le entrate di questo film sono pari allo 0,3% del suo budget e questo lo rende in assoluto il film di animazione con il più basso introito che sia mai stato realizzato.