7 Film Biografici imperdibili da vedere [LISTA]

Il biopic in tutte le sue sfumature: vediamo 7 film biografici da vedere assolutamente

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Le storie tratte dalla realtà hanno il grande potere di attirare inevitabilmente pubblico. Sapere che ciò che stai vedendo – anche se romanzato – ha una base di verità crea molta aspettativa e curiosità. Il racconto biografico di figure significative per la storia, ma anche di artisti o personaggi dello sport, spesso è di ispirazione per chi ne fruisce. Ecco, quindi, 7 film biografici imperdibili, da recuperare assolutamente!

1) Qui rido io, Mario Martone (2021)

Toni Servillo; Qui rido io
Toni Servillo è Eduardo Scarpetta in Qui rido io CREDITS: 01 Distribution

La storia del grande attore di teatro Eduardo Scarpetta, autore delle più famose commedie messe in scena e padre del più grande commediografo di tutti i tempi: Eduardo De Filippo. Qui rido io segue Scarpetta, nella Napoli Belle Époque di inizio XX secolo, già nel pieno del successo, quando le controversie iniziano a calare  â€“ come la celebre diatriba con Gabriele D’Annunzio, innescata dalla parodia messa in scena da Scarpetta de Il figlio di Iorio – e quando la vita costruita dal maestro inizia, in qualche modo a ritorcerglisi contro.

A rendere il film un piccolo gioiello tutto da ammirare è sicuramente l’interpretazione di Toni Servillo che rende il protagonista, già personaggio sui generis, ancora più affascinante e dalle mille sfaccettature. Martone dona poi alla storia luci e ombre, rendendo la città un altro personaggio essenziale alla narrazione, in una Napoli così diversa da oggi ma sempre familiare.

2) Rocketman, Dexter Fletcher (2019)

Rocketman il film sulla vita di Elton John
Rocketman

Negli ultimi anni la cinematografia si è riempita di biopic sulla vita di cantanti – o comunque personaggi legati alla musica – e ciò, ad alcuni, inizia a stancare. Basti pensare a Bohemian Rhapsody, Love & Mercy, The Doors, Io non sono qui, Dietro i candelabri, Ray fino ai più recenti Elvis e Whitney (tutti film da recuperare). Era dunque necessario anche un film su Elton John? Ebbene sì!

Rocketman, oltre a raccontare la vita straordinaria di un artista che ha praticamente inventato un genere musicale, è la prova di come – quando dietro c’è una mente capace di creare una scrittura ben pensata – l’esistenza di un talento possa spesso essere deleterio per la psiche umana.

Partendo dal fatto che il film è un musical con le canzoni dello stesso Elton John adattate ai momenti della vita dell’artista che sono messi in scena (scelta complicata da portare avanti ma riuscitissima), in Rocketman si racconta ascesa e declino con infine la presa di consapevolezza di un artista capace di chiamare ancora la folla dopo 70 anni di carriera.

Taron Egerton si cala perfettamente nei panni di Elton John, reinterpretando le canzoni con la sua voce e donando ancora più spessore al racconto.

3) Il discorso del re, Tom Hooper (2010)

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Prendete Colin Firth e mettetelo ad interpretare una delle figure più significative del secolo passato nella sua Inghilterra e il Premio Oscar è assicurato (e così è stato). Il discorso del re narra la delicata ascesa al trono di Giorgio VI (padre di Elisabetta II) dopo che il fratello Edoardo VIII ha abdicato per sposare Wallis Simpson, una donna americana divorziata, cosa assolutamente non permessa ad un sovrano inglese.

Il principe Albert (futuro re Giorgio VI) è la persona meno adatta al ruolo: timido, impacciato, balbuziente. Si trova catapultato in una posizione scomoda nel momento storico più difficile per l’Europa: l’inizio della Seconda Guerra Mondiale.

Il re si trova a dover elargire un discorso alla radio per dichiarare l’entrata in guerra, compito difficile volto a non spaventare i connazionali per l’imminente disastrosa novità. Ad essere decisivo sarà il logopedista Lionel Logue (Geoffrey Rush) che con decisione ed autorevolezza aiuterà le difficoltà verbali del re, rendendo il discorso incisivo per chi lo ascolterà.

Il discorso del re mostra anche le fragilità di una figura che per natura non può essere debole, rendendolo umano. Emozionante grazie alla costruzione dei personaggi, così diversi ma che trovano il modo di incastrarsi perfettamente ad una narrazione finemente scritta.