Gli anelli del Potere: cosa non ha funzionato nella serie
Il Signore degli anelli - Gli anelli del potere doveva essere la serie dell'anno ma così non è stato. Vediamo insieme cosa non ha funzionato nella serie Amazon Original.
Il Signore degli anelli – Gli anelli del Potere: troppe differenze con i libri
Non siamo tra quelli maniacalmente legati al concetto di intoccabilità dei testi originali, tutt’altro. Se una trama, pur rispettando alcuni punti fondamentali, si allontana un po’ da quella da cui trae ispirazione, non è necessariamente un problema. Se però ciò accade, tutto deve essere costruito affinché non stoni, e ancora una volta questo purtroppo non accade.
Il Signore degli anelli – Gli anelli del Potere si prende troppe libertà anche su punti essenziali. Pensiamo all’arrivo del personaggio di Gandalf, ormai quasi certamente ravvisabile nell’uomo arrivato nel meteorite, profondamente diverso dai libri, o lo stesso momento di creazione dei primi anelli, anch’esso modificato.
Quello che però stona di più relativamente alla fedeltà con le opere di Tolkien sono le tempistiche estremamente condensate. Ci può stare, dovendo narrare una storia lunga e complessa, un minimo di riassunto e di condensazione, ma nella serie accade che in poche puntate che coprono pochi mesi vengono mostrati eventi avvenuti in centinaia di anni. E questo è un po’ troppo da farsi andare bene.
Il ritmo è decisamente lento nonostante i tempi condensati
A questo punto, tenendo conto che la trama condensa in poco tempo un periodo decisamente più esteso, è facile pensare che il ritmo sia molto sostenuto, avendo la possibilità di narrare tanti eventi tutti insieme. In realtà, ne Gli anelli del Potere questo non accade o perlomeno non per tutta la durata della serie.
Se le prime puntate, anche per attirare il pubblico, sono più ritmate così come quelle finali, tutta la parte centrale è molto lenta. Ci sono dialoghi estesi più del necessario e, in generale, intere puntate che non portano avanti la trama quasi per nulla.
Anche le scene di combattimento, da sempre fiore all’occhiello dei prodotti sul Signore degli anelli, pur essendo veramente ben realizzate e piacevoli alla vista, sono poche o comunque molte meno di quanto ci si potesse aspettare, soprattutto nella fase mediana della serie.
I dialoghi: un ultimo punto debole de Gli anelli del Potere
Senza dubbio, la forza de Il signore degli anelli, sia nei libri quanto nei film, stava nei dialoghi che anche quando molto estesi erano davvero ben scritti, sensati e piacevoli da ascoltare. Questa peculiarità si perde decisamente tra le puntate de Gli anelli del Potere.
Senza dubbio, alcuni scambi validi ci sono ma molto spesso le conversazioni tra i personaggi principali, oltre ad essere inutilmente allungate, sono piatte, talvolta banali e talvolta davvero lontane da ciò a cui eravamo stati abituati.
Sicuramente è possibile ridurre il numero di scene action e mantenere comunque alto l’intrattenimento, ma per fare ciò bisogna scrivere dei dialoghi che siano naturali e interessanti e questo nella serie accade troppo raramente.
Non parleremo del personaggio di Galadriel poiché pur essendo molto lontano, in senso negativo, da quello originale, confidiamo che il tutto sia voluto e che vedremo piano piano il suo cambiamento verso l’elfa da noi amata e conosciuta.