Il celeberrimo social cinese TikTok è tornato al centro del dibattito pubblico. Il Comitato parlamentare sulla sicurezza della Repubblica (Copasir), ha infatti aperto un’indagine per cercare di venire a conoscenza degli eventuali pericoli che la piattaforma potrebbe aver per quanto riguarda la privacy.
Il rischio è duplice – ha spiegato a Repubblica una fonte interna ai servizi di intelligence italiani. Il regime cinese potrebbe sfruttare i profili TikTok per campagne di influenza e propaganda durante le elezioni, come successe nel 2018 con Cambridge Analytica e gli account di Facebook. Oppure potrebbe controllare gli spostamenti e compiere attacchi contro singole persone. Lo possono fare. In apparenza non si vede. Quando lo scopri, è troppo tardi
Già nel 2020, tuttavia, durante il governo Conte II il Copasir indagò per verificare l’uso che il governo della Cina fa dei dati sensibili degli utenti italiani iscritti su TikTok arrivando infine ad un’istruttoria affidata all’Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna (Aise) e al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis).
L’allarme è scattato dopo che negli Stati Uniti l’Fbi ha indicato TikTok come un elemento che mette a repentaglio la sicurezza nazionale. Il 29 dicembre il presidente Joe Biden ha firmato un atto per bandire il social da tutti i cellulari in uso ai dipendenti federali dopo aver saputo che due dipendenti della piattaforma hanno avuto accesso ai dati dei cittadini statunitensi, tra cui due giornaliste del Financial Times, che potrebbero aver condiviso indebitamente informazioni sensibili. Non è escluso che un domani l’app non possa essere esclusa anche dai dispositivi dei privati cittadini americani.