Il prossimo 16 gennaio 2023 arriverà, in esclusiva su Sky, The Last of Us, serie TV HBO basata sul celeberrimo gioco di casa Naughty Dog (qui il primo trailer). Si tratta di uno show che cercherà di raccontare quanto visto nella controparte videoludica anche se ci saranno, ovviamente, diverse modifiche rispetto alla fonte originale. Una delle principali sarà l’utilizzo minore che verrà fatto della violenza. Neil Druckmann, vice-presidente di Naughty Dog, ha infatti detto a SFX che le scene violente saranno ridotte all’osso.
Nel gioco abbiamo bisogno di una certa quantità di azione, o violenza, da usare per le meccaniche di gameplay in modo che tu possa connetterti con Joel ed entrare nel flusso dell’azione – dice. In quel modo ti senti davvero connesso con questo avatar sullo schermo e vedi il mondo attraverso i suoi occhi.
Ma questo non esiste in un medium passivo. Una delle cose che mi è piaciuto sentire da [il co-creatore Craig Mazin] e HBO molto presto è stata: “Eliminiamo tutta la violenza tranne l’essenziale”. Ciò ha permesso alla violenza di avere un impatto ancora maggiore rispetto al gioco, perché quando continui a mostrare la minaccia e vedi la reazione delle persone a una minaccia, ciò rende tutto più spaventoso. E quando riveliamo gli infetti e i Clicker, scopri cosa ha abbattuto l’umanità e perché tutti sono così spaventati.
Recentemente showrunner Craig Manzin, già autore dell’apprezzatissimo Chernobyl, parlando con Empire, ha definito quella creata The Last of us “la più grande storia mai raccontata nei videogiochi”.
È un caso che non si apre nemmeno: questa è la più grande storia che sia mai stata raccontata in un videogioco. I due protagonisti non hanno dovuto sparare raggi laser dagli occhi. Sono semplicemente persone, e questo è molto raro nei videogiochi. Il fatto che abbiano mantenuto un approccio così coi piedi per terra ti fa sentire… Non ho mai provato nulla del genere, e sono un videogiocatore dal 1977.
Che ne pensate di queste parole?
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