Christian De Sica è stato ospite dell’ultimo episodio di Domenica In durante il quale ha parlato di suo padre Vittorio e di come lui fosse figlio di una relazione adultera del grande cineasta.
Io ero figlio dell’amante di mio padre, lui era sposato con un’altra attrice che si chiamava Giuditta Rissone e aveva una figlia, Emi, mia sorella che non conoscevo. Ma lui non aveva il coraggio di dircelo e quindi faceva tutto doppio. Lo racconto anche nel mio spettacolo a teatro. Il 24 mangiavamo prima i tortellini, il cappone e panettone, poi si metteva a letto, prendeva un taxi e attraversava Roma, andava ai Parioli, si metteva a tavola con la prima moglie e mangiava i tortellini, il cappone e panettone. Anche il 25 la stessa cosa, tutto doppio faceva! Tre giorni dalla moglie, tre giorni dall’amante.
Recentemente Christian De Sica ha rilasciato una lunga intervista a Il Fatto Quotidiano durante la quale ha analizzato la sua carriera ricca di decine e decine di film comici divenuti celebri col nome di “cinepanettoni”, ammettendo di essersi troppo schiacciato su quel genere.
Un po’ è vero – aveva spiegato l’attore apparso nel reboot di Altrimenti ci arrabbiamo. Purtroppo in questo paese quando interpreti una volta il cowboy, poi tutta la vita avrai quella maschera, e così con me. Con De Laurentiis firmavo contratti magari di cinque film e di questi cinque solo tre dovevano essere “panettoni”. Finito il terzo arrivava Aurelio [De Laurentiis, n.d.r.] accompagnato da un interrogativo retorico: “Perché vuoi girarne uno drammatico? Non incassiamo una lira”; e poi mi faceva un po’ terra bruciata con gli altri. Sbancavano ai botteghini. Natale sul Nilo ha incassato 45 milioni di euro . De Laurentiis ci si è comprato il Napoli
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