I Simpson e l’indimenticabile episodio “senza” il Natale [VIDEO]

Natale
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Quella volta che, per colpa di Bart, i Simpson si ritrovarono senza Natale ma finirono con scoprirne il vero significato. Vi ricordate? L’episodio giusto per questa giornata

L’episodio 10 della stagione 9 de I Simpson, intitolato Miracolo a Evergreen Terrace, è uno dei tanti special di Natale della serie ma, per diverse ragioni, si può considerare forse il più riuscito. Una storia ancora una volta commovente, non priva di momenti amari e soprattutto molto diretta.

La trama: Bart si sveglia prima degli altri la notte di Natale per aprire il suo regalo. Si tratta di un camioncino dei pompieri, che, pilotato maldestramente dal ragazzino, spruzza acqua su una presa elettrica e causa un incendio che dà fuoco all’albero di Natale e a tutti i regali, riducendo l’insieme a una deprimente poltiglia.

Bart nasconde il misfatto celando il tutto sotto la neve in giardino, e poi racconta che “un ladro” ha rubato l’albero e i regali. I cittadini, saputa la notizia, intervengono in massa con una colletta per regalare alla famiglia un nuovo “Natale”: cioè, 15mila dollari, che Homer spende per comprare un’auto nuova (vediamo in apertura che quella vecchia è un rottame).

Purtroppo i cinque incappano in un incidente e la nuova auto viene distrutta. Tornati al punto di partenza, Bart confessa ciò che è successo e prima Lisa e poi Homer cercano di strozzarlo. Quando Kent Brockman e la televisione tornano però ad interessarsi del loro caso, fingono ancora che la storia di Bart sia vera e Homer insiste, rivolto al ladro via telecamera: “Tu esisti!”

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Ed è a quel punto che il cane di famiglia, inopportuno come sempre, svela i rimasugli dell’albero e dei regali sotto la neve. I cittadini reagiscono furiosi, sentendosi truffati, riprendendosi i loro soldi. Più tardi sembrano aver cambiato idea, dicendosi disposti a perdonare i Simpson; ma questo non prima di aver razziato la loro casa, lasciandoli più poveri di prima e defraudati di ogni bene.

Il peggior Natale di sempre, in sostanza. Eppure, anche in questo momento così difficile, i cinque riescono a non perdere il loro spirito. Tutto quel che gli rimane e che gli sciacalli non hanno preso è un asciugamano, e la famiglia se lo contende inseguendosi e scherzando, correndo su e giù nella casa vuota.

Qui ci affacciamo all’era classica de I Simpson, prima della cattiveria gratuita e delle situazioni imbarazzanti dei rivali Griffin e della necessità di dover disperatamente tenere il passo facendo satira e attaccando qualcuno o qualcosa in ogni scena. La narrazione è tradizionale e funziona perché racconta una storia natalizia in modo completo e senza sforzarsi di essere originale.

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L’episodio commenta avidità e ipocrisia americane, la finta facciata di buonismo delle feste che cela in realtà cinismo ed egoismo; ma si parla anche dell’aspetto più materialistico del Natale, nonché della spettacolarizzazione della tragedia e della miseria in televisione. Tutti temi trattati finemente, che non disturbano né la storia né il messaggio che porta con sé.

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Ragion per cui tutto quello che fa la famiglia prende posto in uno scenario da festa perfetto, pur non facendosi mancare un sottotesto critico e ironico il quale però, appunto, non deve arrivare per forza al dissacrante o all’imbarazzante. Anzi, l’espressione di sentimenti ed emozioni è più che realistica e porta lo spettatore ad identificarsi e a provare una pena genuina per ciò che succede alla famiglia.

Al tempo stesso, sappiamo benissimo che tutto quel che gli accade è solo colpa loro: non hanno nessuno con cui prendersela per la loro perdita del Natale, messaggio intelligente che riporta alle responsabilità dell’individuo anche e soprattutto in questo periodo dell’anno. In altre parole, a Natale tutti sono “buoni” solo se decidono di esserlo, e solo così questa festa può essere davvero speciale.

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