I 10 migliori Cattivi della storia delle Serie TV [LISTA]

Abbiamo raccolto quelli che per noi sono i 10 migliori cattivi della storia delle serie TV. Ecco cosa ne è uscito fuori

Better Call Saul
Giancarlo Esposito è Gustavo Fring.
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A cura di Matteo Saraceno

Gli anni ’80 e, per grossa parte, anche i ’90, ci hanno cullato nella certezza che ogni storia doveva avere un eroe (maschio, etero e bianco) e un antieroe a cui poter addossare tutte le colpe del mondo. Poi il livello qualitativo è aumentato in maniera esponenziale, insegnandoci che in una buona storia il confine tra bene è male è molto labile e che se ci ritroviamo a fare il tifo per il cattivo non c’è un serial killer in noi che gratta per uscire.

Di sotto un elenco dei 10 cattivi delle serie tv che più abbiamo amato. In ordine sparso:

Dexter Morgan, Dexter

Dexter

Molto probabilmente ai fan di Six feet under sarà preso un colpo vedendo l’amato David Fisher seghettare con precisione chirurgica un numero indescrivibile di persone dopo averlo visto contrito e morigerato per 5 stagioni nella serie di Alan Ball.  Eppure, nell’immaginario collettivo, Michael C. Hall è ormai diventato Dexter: un poliziotto della scientifica di Miaimi che nel tempo libero fa il serial killer. È vero: Dexter ha una sua deontologia, ammazza solo i cattivissimi, però diciamo che non è uno che vorresti proprio come vicino di casa e quindi in questa classifica ci entra con merito.

Lorne Malvo, Fargo

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Uno straordinario Billy Bob Thornton interpreta il cattivo nella prima stagione di Fargo, la serie tv antologica adattamento dell’iconico film dei fratelli Coen. Un personaggio cinico e spietato, apparentemente privo di coscienza, scritto magistralmente dalla penna di Noah Hawley, (showrunner della serie in cui i Coen figurano solo nel ruolo di produttori). Lorne Malvo è un personaggio magnetico, per certi versi ultraterreno, in grado di disporre della tua vita come meglio crede. È misericordioso nell’offrirti la possibilità di redimerti.

Walter White e Gus Fring, Breaking Bad

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Per Breaking Bad bisognava fare un’eccezione inserendo due nomi anziché uno. Perché è vero che Gus Fring, il responsabile de Los pollos hermanos,primeggia nella lunga lista di villain che la serie presenta. Ma è anche vero che la serie di Vince Gilligan traccia uno spartiacque nel modo di raccontare i cattivi proprio perché il suo protagonista diventa esso stesso un cattivo. Ma non un cattivo normale, Walter White diventa Heisenberg, il più cattivo tra tutti i cattivi. Heisenberg, parafrasandolo, diventa lui stesso il pericolo: è lui quello che bussa alla porta.

Frank Underwood, House of Cards

Il presidente Underwood è seduto alla scrivania dello studio ovale. Indossa un completo nero e una cravatta rossa. L'espressione è quella della soddisfazione, mentre firma un editto con una postura piena di sé. E' uno dei tratti distintivi del protagonista di House of Cards

Le vicende private hanno sicuramente travolto e, per certi versi, spazzato via in maniera irreversibile la carriera di Kevin Spacey, ma ciò non cambia il fatto che il suo Frank Underwood sia stato uno dei villain più amati e ammirati della storia della serialità recente. Non era certo il primo villain che Spacey interpretava, basti pensare alle magistrali performance per il grande schermo. Frank Underwood, doppiogiochista, senza scrupoli, manipolatore, rappresenta le fondamenta di House of cards tanto è vero che quando Netflix annunciò un cambio di rotta, appiedando di fatto il suo protagonista, divise in due la fan base della serie.

Patriota, The Boys

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Narcisista, egomaniaco, megalomane e scorretto, il personaggio di Patriota (Homelander), il leader dei 7 di The Boys, sembra  la versione di “griffinizzata” di Superman. È l’unico dei 7 con dei veri superpoteri, tanto è vero che gli altri 6 lo temono perché al suo cospetto sembrano degli omini di marzapane. Potrebbe veramente salvare e proteggere il mondo da tutto e tutti e invece si macchia delle cose peggiori di cui un essere umano (o parzialmente umano) possa macchiarsi. Il tutto con un inquietante sorriso sempre stampato in volto manco glielo avessero disegnato come a Joker. Il suo bisogno di essere amato, di piacere alla gente, rende il personaggio di Antony Starr, più vero e più interessante.

Benjamin Linus, Lost

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Lost ha cambiato il modo di fare storytelling sul piccolo schermo, ce lo siamo detti tante volte: esiste un pre Lost e un post Lost. I motivi sono molteplici: il sovrapporsi dei piani temporali, la scelta indovinatissima del cast e via dicendo, tutte cose che hanno reso la serie di Abrams, Lindelof  e Liebel un cult. Una delle tante cose di Lost che ancora oggi resta ineguagliata è la complessità dei suoi personaggi: sfaccettati, empatici, divisivi.

Tra questi, uno dei più amati e, al tempo stesso, odiati, è sicuramente Benjamin Linus, il villain della serie,interpretato magistralmente da Michael Emerson, Un personaggio tentacolare, capace di veicolare e cooptare, interpretando il volere dell’isola. Ai limiti del mefistofelico, col passare degli episodi passa da un estremo all’altro portando lo spettatore quasi a provare pena nei suoi confronti. Un personaggio magnetico e paradigmatico.

James Moriarty, Sherlock

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A livello prettamente intellettivo, Moriarty è un parigrado di Sherlock Holmes, e questo è un bel problema dal momento che gioca nella squadra dei cattivi. È come se Sheldon Cooper fosse stato rapito e cresciuto da Terry Silver di Cobra Kai e dal dottor Brenner di Stranger Things. Questo però ci era chiaro anche prima, perché leggendo i romanzi di Arthur Conan Doyle balzava all’occhio che fosse tutta una gara a chi ce l’aveva più grosso, il cervello. Quello che invece Andrew Scott aggiunge con la sua poderosa interpretazione, è che adesso il personaggio di Moriarty brilla di luce propria e non più di luce riflessa. Del resto, il giochino perverso che fa con Sherlock, il modo in cui lo stuzzica giocando al gatto col topo sono possibili solo grazie a una scrittura e un’interpretazione granitiche e credibili.

Negan, The Walking Dead

stan lee, the walking dead

In lista c’è finito Negan, ma forse sarebbe stato più corretto scrivere Negan&Lucille, visto che lui e la sua mazza avvolta da filo spinato con cui se ne va in giro a spaccare la testa alla gente, sono praticamente inseparabili. Il suo personaggio, interpretato da Jeffrey Dean Morgan, arriva relativamente tardi in The walking dead, alla fine della sesta stagione, e porta scompiglio perché se prima erano tutti uniti dal nemico comune che erano i walkers, adesso il livello è diventato pro: un occhio ai walkers e un altro a questo con la mazza in mano. Col passare delle stagioni il personaggio evolve e, per certi versi, si addolcisce pure, ma resta comunque uno a cui è meglio non suonare il clacson, anche se ha la macchina in doppia fila e ti ostruisce il passaggio.

Bob, Twin Peaks

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Su Twin Peaks in generale e su Bob in particolare, è stata prodotta talmente tanta letteratura che sarebbe anche difficile provare a dire qualcosa senza risultare banali. Nella serie Bob è uno capace di impossessarsi dei corpi della gente per fargli uccidere e/o violentare altra gente. Insomma non il tipo di persona che vorresti presentare a mamma e papà. La cosa veramente incredibile è che Frank Silva, questo è il nome dell’interprete di Bob, di Twin Peaks era lo scenografo. Poi un giorno, durante le riprese dell’episodio pilota, David Lynch lo notò riflesso in uno specchio grazie a un controcampo e ne rimase folgorato fino al punto di chiedergli di diventare un personaggio “regular” di una delle serie più iconiche della storia della televisione. Meravigliosamente inquietante.

Whiterose, Mr. Robot

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È il villain principale di una delle serie migliori ma anche più cervellotiche degli ultimi anni: Mr. Robot. Una personalità intrigante e contraddittoria quella di Whiterose, una donna transgender che per il resto del mondo ha le sembianze di Zhi Zang, capo della sicurezza cinese, e che poi, a luci spente, si trasforma appunto in Whiterose, la leader di Dark Army, un pericoloso gruppo hacker. Una delle sfumature più interessanti di questo personaggio è il suo rapporto con Elliot (Rami Malek, il protagonista della serie): sono l’uno la nemesi dell’altra, ma sono anche tremendamente simili. Entrambi pensano che il mondo per poter ripartire vada prima resettato ed entrambi pensano che per questo reset, il fine giustifichi i mezzi. Un personaggio a tutto tondo che inquieta e affascina per la sua ambiguità e la sua ambivalenza.

Che ne pensate di questa lista? Quali altri avreste inserito? Ditecelo nei commenti.

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