Marco Marzocca grazie al suo lavoor in vari programmi comici italici e, soprattutto grazie alla sua presenza in Distretto di Polizia è divenuto uno dei volti più celebri della televisione nostrana. Tuttavia la sua adolescenza non è stata facile. Anzi, parlando con Il Fatto Quotidiano, ha raccontato di come spesso le persone gli davano dello sfigato.
Da ragazzo mi definivano uno ‘sfigato’ perché stavo sempre al computer. Eppure sono un pioniere di Internet, ho iniziato a navigare quando ancora non c’erano le figure; ho conosciuto mia moglie in Rete, già nel 1999. Costruisco da solo i miei computer. Restavo a casa davanti al computer mentre i miei amici prendevano i motorini e andavano in discoteca a rimorchiare.
Non mi interessava il pallone, meglio la letteratura di fantascienza, i supereroi erano, e sono, quasi compagni di vita; quindi videogiochi e ancora videogiochi. Non mi pesava per niente la definizione di sfigato, però ogni tanto, per non restare ai margini della quotidianità , fingevo di capirne di pallone: per mettere in piedi la mia recita, mi piazzavo dietro a quelli che ne sapevano, ascoltavo, quindi tornavo al mio gruppetto e mi rivendevo le frasi e i concetti che a orecchio mi sembravano più interessanti.
Andando avanti con l’intervista, Marco Marzocca ha parlato anche della sua amicizia con Corrado Guzzanti.
Improvvisa pochissimo, è uno meticoloso, studia, per questo raramente sbaglia un colpo. Però quando improvvisa è fenomenale. Ogni volta che vado in scena ho le mani ghiacciate, la salivazione azzerata e la glottide chiusa, così sono costretto ad andare in giro con una lunga serie di bottigliette d’acqua e di mentine. Corrado Guzzanti è diventato il mio migliore amico; all’inizio può sembrare una persona un po’ chiusa, eppure con lui ho passato momenti meravigliosi, divertenti. Ci siamo sfondati di videogiochi, giravamo l’Italia con in valigia la Play Station e la presa scart e l’albergo veniva scelto in base alla televisione maggiormente adatta. Dopo lo spettacolo era una lotta a due fino alle cinque del mattino
Marco e Corrado due di noi!
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