Aldo Giovanni e Giacomo, dopo il successo di Odio l’estate tornano al cinema questo Natale con Il grande giorno: commedia d’amore e disamore capace di indagare tutto lo spettro che va dall’ironia alla malinconia, senza trascurare tutti i crismi della comicità unica e irresistibile che ha fatto la fortuna del Trio.
La carriera cinematografica di Giovanni Storti, Giacomo Poretti e Aldo Baglio iniziava proprio con il matrimonio sgangherato di Tre uomini e una gamba. E ora, a distanza di molti anni, con il regista Massimo Venier tornano a mettere in scena i preparativi di uno sposalizio che questa volta si fa ricco, fastoso, seppure attraversato da una certa ipocrisia.
Tra le particolarità del film, vedremo questa volta Giovanni e Giacomo invertire i tic e le nevrosi che tradizionalmente caratterizzavano i loro personaggi. Poretti diventa così insolitamente parsimonioso, per non dire tirchio, mentre Storti in qualità di padre della sposa darà ampio sfogo alla tipica grandeur dell’imprenditore di provincia.
La variabile impazzita resta sempre lui, Aldo Baglio. Chiassoso, inopportuno, invadente e pieno di vita sarà il catalizzatore di equivoci e disastri, pronti a trasformare le prove generali delle nozze in un momento di verità e confronto fra vecchi amici, vecchi coniugi e giovani promessi sposi.
Il grande giorno: La Trama
Giacomo Poretti e Giovanni Storti sono amici e soci da molti, forse troppi anni. Insieme hanno fondato la Segrete Arredi, e oggi i loro figli Caterina (Margherita Mannino) ed Elio (Giovanni Anzaldo) stanno per convolare a nozze nella splendida cornice di una villa d’epoca sul Lago di Como.
Nonostante Giacomo cerchi di frenare il suo vecchio socio, Giovanni ha deciso di non badare a spese, dai pavoni ai fuochi d’artificio alla presenza dell’illustre Cardinale Pineider (Roberto Citran) come officiante delle nozze. Quello che non aveva previsto era l’arrivo dell’incontenibile Aldo, neo fidanzato della sua ex moglie Margherita (Lucia Mascino).
Valentina (Elena Lietti) soffre decisamente il confronto con la figura mitologica dell’ex moglie di Giovanni, fuggita in Norvegia molti anni prima. Ma anche la moglie di Giacomo, Lietta (Antonella Attili) sembra davvero stanca della routine e della vita di coppia con l’uomo soprannominato Vomitino.
Tra una cena di prova e un aperitivo a bordo piscina esploderanno così segreti, bugie e vecchi rancori, per la gioia e il divertimento dei più affezionati fan di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Il grande giorno: Recensione
Come ci hanno raccontato in conferenza stampa a Roma, il segreto della longevità del Trio in questi anni è stata proprio coltivare in autonomia nuovi progetti. “Quando ci rivediamo scatta sempre la scintilla”, specifica Giacomo Poretti. E questa scintilla, questa magica alchimia tra differenti registri comici, illumina anche Il grande giorno.
In modo simile al percorso artistico di Carlo Verdone, il cinema di Aldo Giovanni e Giacomo, qui alla loro undicesima prova su grande schermo, ha scelto di aprirsi progressivamente alla sfumature più malinconiche, le amare consapevolezze di una nuova fase della vita, che in teoria corrisponde alla fantomatica “maturità”.
Questa nuova fase potrà certo deludere una parte dei fan, quelli che pretenderebbero dal Trio l’eterna ripetizione degli stessi sketch. Eppure, gli autentici estimatori di Aldo Giovanni e Giacomo non potranno che apprezzare questo progetto di ricerca continua, che non si accontenta mai di ripercorrere gli stessi schemi.
La gloriosa tradizione della commedia degli equivoci, ne Il grande giorno si rinnova così grazie alla presenza di nuovi sentimenti, nuove riflessioni, ma anche attraverso la moderna regia di Massimo Venier, attentissimo nell’orchestrare un vero racconto corale, dove anche i personaggi secondari trovano sistematicamente spazio, umanità e spessore.
L’elemento fortemente contemporaneo è rappresentato poi dall’utilizzo narrativo della colonna sonora firmata da Brunori Sas. Le parole, i versi del cantautore diventano così parte integrante della trama, dialogano con le immagini, come volessero squarciare il velo dell’apparenza per raccontarci i pensieri e i sentimenti nascosti sotto la superficie.
Tra rapporti che finiscono e altri che nascono, il film intende così celebrare un’idea tutt’altro che banale. Ovvero, la possibilità di dirsi addio con affetto, perfino con amore, senza dimenticare tutta la vita e la felicità passata, senza che l’acredine ci faccia dimenticare il sentimento della gratitudine.
Come sempre, con i film di Aldo Giovanni e Giacomo si ride e si pensa, si pensa e si ride, mentre una grande eleganza e una grande cura sul versante formale garantiscono i migliori presupposti per apprezzare una serie irresistibile di gag e battute.
Il grande giorno vi aspetta solo al cinema dal 22 Dicembre. Non ve lo perdete.