Olive Kitteridge
Probabilmente è la serie HBO meno conosciuta di questa cinquina. Per Olive Kitteridge vale quanto detto in precedenza per Mare of Easttown: siamo di fronte a una storia “normale”, che non ha bisogno di sparare fuochi d’artificio per catalizzare l’attenzione. È la semplicità e la delicatezza di questa storia e colpire e devastare. Tratta dall’omonimo romanzo di Elizabeth Strout e adattata per il piccolo schermo da Jane Anderson (già nella writers’ room di Mad Men), Olive Kitteridge è la storia di un insegnante di matematica ormai in pensione alle prese con un carattere difficile che puntualmente ne compromette i rapporti.
Il ruolo della protagonista è affidato a una sontuosa Frances McDormand che vinse un Emmy per questo ruolo (la serie ne collezionò ben 8 in totale) e fu candidata ai Golden Globe. La McDormand è attorniata da un cast di primo piano: Bill Murray e Richard Jenkins (Six feet under, Dahmer ) su tutti. La serie HBO abbraccia un quarto di secolo, l’ultimo della vita della protagonista che, dopo la morte del marito, cade in depressione. Olive chiude i ponti con suo figlio col quale ha da sempre un rapporto conflittuale e alla fine trova nel bisbetico Bill Murray un po’ di conforto per passare in compagnia gli ultimi anni che le restano. È una serie di nicchia, poco trasversale, e forse per questo sconosciuta al grande pubblico. Ma è un drama intenso, straordinario. La scrittura non è mai ridondante, non aggiunge, anzi, toglie e Frances McDormand ci regala una delle migliori performance della sua straordinaria carriera.