Anche se non usufruite dell’ascolto di musica in streaming, scommettiamo che conoscete anche voi benissimo Heat Waves dei Glass Animals. Come mai questo brano ha tanto successo, e cosa si svela dietro al significato del testo?
Heat Waves dei Glass Animals, singolo pubblicato nel giugno 2020 ed estratto dal terzo album della band, figura tuttora come una delle più grandi hit mondiali per quanto riguarda l’ascolto della musica in streaming. Per la precisione su Spotify ha superato i due milioni di ascolti, rientrando nella classifica Hot 100 di Billboard per ben 59 settimane di fila e superando anche Blinding Lights di The Weeknd.
Il singolo ha inoltre venduto tantissimo anche a livello “fisico”, giungendo alla posizione numero uno delle classifiche in molti paesi specie nell’est Europa ma anche in Australia, Canada e Stati Uniti. In Italia ha conquistato un doppio disco di platino, accompagnato da molti altri conseguimenti paralleli in parecchie nazioni.
Un risultato eccezionale per la band neo-psichedelica guidata da Dave Bayley, attiva in realtà dal 2010 (con il primo album pubblicato nel ’14) ma diventata famosa solo con questo brano e con l’album corrispondente, Dreamland (2020). Un successo, quello di Heat Waves, forse dovuto alla fusione di sonorità R&B e basi rap/808 con toni neo-psichedelici, trasognanti e plastici alla Tame Impala.
Sicuramente un ruolo importante lo ha giocato e lo gioca tuttora la popolarità del brano su TikTok, perdurante come accompagnamento di video di creator che probabilmente non ne conoscono nemmeno il significato. Il quale, del resto, è piuttosto intuibile: lo stesso Bayley ha affermato che il pezzo parla di: “perdita e desiderio, e del realizzare di essere incapaci di salvare qualche cosa”.
“Road shimmer wigglin’ the vision Heat, heat waves, I’m swimmin’ in a mirror“
“Sometimes, all I think about is you Late nights in the middle of June Heat waves been fakin’ me out Can’t make you happier now“
“Luccichio della strada disturba la vista Calore, onde di calore, sto nuotando in uno specchio…”
“A volte tutto ciò a cui penso sei tu A notte fonda, nel mezzo di giugno Le onde di calore mi hanno fatto andare fuori di testa Non posso renderti più felice di così, ora”
È estate, e i miraggi disturbano la guida comparendo in lontananza sulla strada e dando impressioni lisergiche. Il caldo distorce i sensi e le percezioni, e allo stesso tempo evoca immagini astratte e riflessioni (riflessi, ossia) che così come le visioni sulla strada svelano diverse prospettive sul nostro modo di guardare noi stessi e il mondo.
La nostalgia per la perdita di una persona amata, che può essere un ex-partner ma anche, come svela Bayley nel suo caso, un amico caro scomparso e che compiva gli anni proprio in giugno; l’amarezza di sentimenti simili si mescola a frustrazione, dovuta in una relazione amorosa all’incapacità di fare felice l’altro e, perciò, ad un senso di colpa che precede la fine inevitabile del rapporto.
E l’insistenza sul concetto del riflesso, come la nota impressione che la strada sia allagata dovuta ai miraggi estivi succitati, diventa metafora delle illusioni di un rapporto che non potrà mai essere ideale come quelli “in televisione” o nei film di Hollywood. Il narratore se ne accorge, e vuole scongiurare riflessi e miraggi per affrontare la dura realtà .
“Usually, I put somethin’ on TV So we never think about you and me But today, I see our reflections clearly In Hollywood, layin’ on the screen You just need a better life than this You need somethin’ I can never give Fake water all across the road It’s gone now, the night has come, but“
“A volte metto qualcosa in TV Così non pensiamo mai a me e te Ma oggi vedo chiaramente i nostri riflessi Ad Hollywood, che giaccono nello schermo Hai solo bisogno di una vita migliore di questa Ti serve qualcosa che non potrò mai darti Acqua fittizia lungo tutta la strada Ora se n’è andata, la notte è giunta”
“You can’t fight it, you can’t breathe You say somethin’ so lovin’, but Now I gotta let you go You’ll be better off in someone new I don’t wanna be alone You know it hurts me too You look so broken when you cry One more and then I say goodbye“
“Non puoi combatterlo, non puoi respirare Dici qualcosa di tanto amorevole ma Ora devo lasciarti andare Sarà meglio per te con qualcuno di nuovo Non voglio stare da solo Lo sai che fa male anche a me Sembri così distrutta quando piangi Ancora una volta e poi dirò arrivederci”
L’intesa sensazione di calore estivo fa mancare il respiro e si trasforma quindi in metafora per le costrizioni di una relazione soffocante, in quanto l’amante sente di non riuscire a dare alla sua amata quello che si merita; come in Eventually di Tame Impala (2015) la rottura, per quanto dolorosa, è l’unica via di fuga possibile.
Il verso “you can’t breathe” potrebbe anche essere un riferimento velato alla morte di George Floyd, il quale come tutti ricordiamo pronunciò tra le ultime parole, con il ginocchio del poliziotto sul collo, proprio “I can’t breathe”. Di fatto, si sa che la canzone sarebbe dovuta uscire prima ma Bailey ne ha rimandato la pubblicazione proprio per non togliere visibilità al movimento Black Lives Matter.
“I just wonder what you’re dreamin’ of When you sleep and smile so comfortable I just wish that I could give you that That look that’s perfectly un-sad“
“Road shimmer wigglin’ the vision Heat, heat waves, I’m swimmin’ in a mirror“
“Mi chiedo soltanto di che cosa sogni Quando dormi e sorridi così felicemente Vorrei solo poterti dare quella cosa lì Quello sguardo così perfettamente non-triste”
“Luccichio della strada distruba la vista Calore, onde di calore, sto nuotando in uno specchio…”