Su Netflix è appena arrivsato Troll, audace monster movie diretto Roar Uthaug, già regista nel 2018 del reboot di Tomb Raider con protagonista Alicia Vikander. Si tratta sicuramente di un progetto audace, che strizza l’occhio ai grandi classici del genere come l’immarcescibile Godzilla riuscendo tuttavia a creare una storia coinvolgente e dai ritmi serrati facendo radicando il plot nella cultura nervegese. Ecco dunque la nostra recensione.
Troll, Il Trailer
Troll, il Cast
Ine Marie Wilmann nel ruolo di Nora Tidemann
Kim Falck nel ruolo di Andreas Isaksen
Mads Sjøgård Pettersen nei panni del Capitano Kristoffer Holm
Gard B. Eidsvold nel ruolo di Tobias Tidemann
Anneke von der Lippe nel ruolo del primo ministro Berit Moberg
Fridtjov Såheim come Ministro della Difesa Frederick Markussen
Dennis Storhøi come capo della difesa generale Sverre Lunde
Karoline Viktoria Sletteng Garvang nel ruolo di Sigrid Hodne
Yusuf Toosh Ibra nel ruolo di Amir
Bjarne Hjelde nel ruolo del capo del tribunale Rikard Sinding
Ameli Olving Sælevik nel ruolo della giovane Nora Tidemann
Billy Campbell nel ruolo del dottor David Secord
Jon Ketil Johnsen nel ruolo del professor Møller
Duc Paul Mai-The nel ruolo del professor Wangel
Ingrid Vollan nel ruolo di Oddrun Gundersen
Trond Magnum nel ruolo di Lars Gundersen
Pål Richard Lunderby nel ruolo di Fisker
Eric Vorenholt come ufficiale OPS
Hugo Mikal Skår nel ruolo del soldato dell’elicottero
Troll, la Trama
In un montagna norvegese, un gruppo di scavatori risveglia un pericolosissimo Troll che inizia a seminare il panico. Un gruppo di eroi decisamente casuali, capitanati da una palentologa amante del folklore del suo paese e figlia di un uomo da sempre affascinato da queste gigantesce e misteriose creature, è chiamato a salvare la Norvegia da una situazione che sembra oltremodo insanabile.
Troll, la recensione
Riuscire a creare un monster movie a budget ridotto ma che sia soddisfacente nel 2022, in un mondo in cui abbiamo gigantesci scontri tra Godzilla e King Kong e effetti speciali di ogni tipo non è una cosa semplice. Tuttavia questo Troll ci spiega che, utilizzando i giusti elementi è ancora possibile. Perchè sebbene alcuni tropi narrativi del film ricordino in maniera importante quelli visti in decine di altre opere, con spesso protagonista un lucertolone mangia-radazioni di nostra conoscenza, questa fatica di Uthaug si distingue e lo fa molto bene.
Per farlo il cineasta norvegese non cerca di imitare blockbuster hollywoodiani creando solamente un mostro diverse, anzi. Il regista trasla quel tipo di cinema nella sua Norvegia e lo rende parte del territorio e della cultura locale. Perchè il Troll protagonista non è la classica creatura gigantesca, dissennata che deve essere fermata, ma è una figura portante e profondamente radicata nel paese scandinavo. E questo dona a tutto il film quell’aria da fiaba che si sposa perfettamente con il plot e riesce a rendere il film pieno di carisma e personalità.
La figura di Tobias, padre di Nora, è fondamentale in questo. La sua ossessione per i Troll e il fatto che grazie alle sue ricerche li contestualizzi e li renda plausbili in quelle montagna radica la storia ben dentro il mondo reale e rende tutto il film gradevole e scorrevole. Molte delle “armi” che i soldati utilizzano per cercare di fermare la creatura sono presi direttamente dai libri di storie dell’infanzia norvegese e questo dà vita a scene che raramente capita di vedere nei monster movie. Perchè insomma, se avete avuto modo di osservare già in precedenza quattro elicotteri che girano attorno ad una creatura immensa armati di campana, beh, siete davvero fortunati.
Plauso enorme anche al design della creatura. Si tratta di una creatura che ci viene detto essere fatta di rocce e pietre. Letteralmente una montagna che si muove. Gli autori sono stati bravi a creare visivamente un essere immenso che crea angoscia al suo solo passaggio a causa dell’enorme stazza che si porta dietro. Si percepisce la sua pericolosità anche solo nei momenti (forse troppi in realtà) in cui lo vediamo col piede sorpassare qualcosa o qualcuno. Tuttavia, sebbene non proferisca parola, il Troll ha un’anima, una motivazione ed è una delle tante vittime di questo film. L’espressività donata agli occhi della bestia fa il suo lavoro e in poche inquadrature ci vengono date tutte le informazioni che ci servono per capire la sua storia. E alcuni momenti, come il brillante, seppur prevedibile finale, o scene nella quali la bestia “interagisce” con gli umani, danno forza a questo elemento della creatura. Non la storia più originale del mondo, ma tant’è che funziona, e bene.
Le scene d’azione, che formano gran parte del film, sono buone e girate con gusto. Questo perchè Uthaug si avvale di una regia e di una fotografia abbastanza neutra e invisibile. Se il punto di forza della tua opera è una gigantesca creatura fatta di roccia che cammina e distrugge tutto, non c’è bisogno di muovere eccessivamente la telecamera. Lo spettatore vuole vedere il Troll e il regista ce lo mostra senza artifizi di sorta. Tuttavia un uso meno intensivo dei rallenty avrebbe sicuramente giovato al ritmo del film. La creature che i nostri hanno di fronte è lenta. Rallentare dunque ulteriormente l’immagine per esaltare magari un suo passo, già di per sè molto possente e pacato, non aiuta la causa, anzi, rovina il ritmo, senza dubbio. Non male anche la linea comica scelta, che ricade nel personaggio di Andreas Isaksen. Le sue battute non sono mai fuori luogo e anzi, sono piazzate con parsimonia in punti strategici della sceneggiatura dove riescono a strappare più di qualche sorriso.
Non si tratta ovviamente di un film perfetto. Il sentore di già visto aleggia spesso nella pellicola e in molti casi lo “spirito” di Godzilla permea fortissimo nell’aria. Inoltre il ritmo non è sempre regolare e si assiste ad un calo di intensità nella parte centrale che, sebbene venga ampiamente recuperato nell’ultima mezz’ora, crea fastidio nello spettatore. Inoltre la regia di Uthaug nelle occasioni che si fa prendere la mano e tenta di imitare le movenze del cinema americano, indebolisce l’ottima messa in scena che ha così sapientemente creato.
In conclusione Troll è un ottimo monster movie. Divertente, con una creaturea esteticamente splendida, una storia banale ma che prende forza dalla cultura norvegese e trova identità e fascino. Una di quelle opere che capiscono cosa vogliono fare e lo fanno fino in fondo senza mai (o quasi) perdersi e confenzionando un pacchetto godibile e gradevole. Vedere per credere.