Hugo Cabret usciva nelle sale americane undici anni fa (recensione). Il capolavoro di Martin Scorsese è un vero e proprio viaggio nel cinema fin dai suoi albori e ne cattura l’essenza in quanto fabbrica di sogni. Con un cast strepitoso che comprende attori del calibro di Asa Butterfield, Chloë Grace Moretz, Ben Kingsley, Sacha Baron Cohen, Jude Law, SirChristopher Lee, Michael Stuhlbarg, Emily Mortimer e Ray Winstone, la pellicola è ambientata nella Parigi degli anni trenta. Le vicende narrate raccontano la storia di fantasia di Hugo Cabret, un orfano alla ricerca di risposte su suo padre che intreccerà il suo percorso con quello di uno dei più grandi cineasti del passato: Georges Méliès. Un film imprescindibile che ogni appassionato della settima arte dovrebbe assolutamente vedere. Tra aneddoti interessanti e preziosi omaggi, il film è come uno scrigno di celluloide da approfondire e da scoprire. Di seguito 10 aneddoti su Hugo Cabret.
10 Curiosità su Hugo Cabret
1) Citazioni e omaggi nel film
Hugo Cabret è un vero e proprio manifesto dell’arte cinematografica. Ma se si guarda attentamente ci sono citazioni riguardanti anche la letteratura, l’arte e persino la politica. Nella scena iniziale, quando Hugo (Asa Butterfield) è inseguito per la prima volta dall’ispettore ferroviario (interpretato da Sacha Baron Cohen) la scorribanda attraversa un bar situato nella Gare du Montparnasse e qui, un occhio attento, non può non riconoscere alcuni volti molto più che noti. Sir Winston Churchill, primo ministro Inglese, lo scrittore James Joyce e l’artista poliedrico Salvador Dalì. Il tutto a creare la cornice di una Parigi che era definita in quegli anni, una festa mobile dai più grandi artisti del tempo. Innumerevoli citazioni a film, libri e opere d’arte sono disseminate durante tutto il film. Come Cime Tempestose, Robin Hood, David Copperfield e I Miserabili.
2) La chiamata di Christopher Lee da parte di Martin Scorsese
Il compianto Christopher Lee aveva all’attivo circa 280 film, prima di morire nel Giugno del 2015. Tra lui e Scorsese c’era un rapporto d’amicizia e stima reciproca consolidato nel tempo. Nonostante ciò, non c’era mai stata una vera e propria occasione per le due icone del cinema di lavorare insieme. Nel 2011 Martin Scorsese contattò Sir Christopher Lee per proporgli il ruolo di monsieur Labisse. Lee accettò praticamente subito e rispose con un deciso e liberatorio: “Era l’ora!”
Nonostante la storia narra di personaggi e eventi realmente esistiti, è comunque un’opera di fantasia. Oltretutto, la pellicola è la trasposizione cinematografica del romanzo intitolato La straordinaria invenzione diHugo Cabret, dello scrittore Brian Selznick. Un ruolo fondamentale è da riconoscere alla figlia del regista italoamericano, Francesca, che regalò una copia del romanzo a suo padre in occasione del suo compleanno che gli suggerì anche la scelta di realizzarlo in 3D. Scorsese colse l’intuizione lavorando all’opera con il responsabile degli effetti visivi Robert Lagato e il direttore della fotografia Robert Richardson, girando tutto il film in digitale.
4) La benedizione di James Cameron
Il film ha ricevuto molti apprezzamenti dalla critica, sia per la storia che per la realizzazione tecnica. Numerosi addetti ai lavori hanno speso giudizi positivi per il lavoro svolto. Tra questi, è sicuramente da tenere nota, il giudizio di James Cameron, uno che con il digitale ci sa sicuramente fare. Ma a detta sua l’operato di Scorsese su Hugo Cabret è stato “un autentico capolavoro”. Il regista di Titanic si è complimentato con Scorsese affermando che l’utilizzo del 3D era il migliore mai visto in un film, compresi i suoi.
5) Premi nonostante tutto.
Oltre al consenso del pubblico, anche la critica accolse molto bene il film. 5 premi Oscar, 2 BAFTA e un Golden Globe per la Miglior regia a Martin Scorsese furono i riconoscimenti per la pellicola. Altre nomination e altri innumerevoli premi minori vanno a costituire il discreto bottino di un film che non fu così convincente al botteghino. Le previsioni erano alte. Purtroppo riuscì a totalizzare circa 185 milioni di dollari, a fronte di un investimento iniziale stimato tra i 150 e i 170 milioni. Cifre , queste ultime, che non rendono reamente giustizia al valore di un capolavoro.
6) L’incidente ferroviario
In una scena del film Hugo sogna di essere travolto da un treno, sui binari della stazione parigina, mentre sta raccogliendo la chiave a forma di cuore. Il treno uscirà dai binari deragliando dalla sua posizione, attraverserà tutta la Gare du Montparnasse travolgendo ogni singola cosa davanti al suo cammino. Arriverà a sfondare il muro esterno e a rimanere sospesa, precipitando sulla strada adiacente. L’evento si rifà a un avvenimento realmente accaduto proprio nella stazione di Parigi Montparnasse nel 1895. Nonostante la portata dell’incidente, venne registrata solo una vittima.
C’è una scena in cui il treno arriva in stazione e lo si percepisce avvicinarsi in maniera frontale, come se stesse per impattare con lo spettatore. Anche in questo caso, è impossibile non notare l’assonanza con il film L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, realizzato nel 1896 dai Fratelli Lumière. Scena talmente iconica e rappresentativa, che spesso si attribuisce a questa pellicola l’erroneo primato di essere il primo film proiettato della storia. Sicuramente è un pezzo di storia del cinema molto importante che Scorsese ha deciso di omaggiare.
8) Jude Law in 3 minuti
Uno degli elementi scatenanti, che danno il via all’avventura di Hugo, è l’automa non funzionante che apparteneva a suo padre. Proprio per rendere onore alla memoria del padre, rimasto ucciso in un incendio, Hugo cerca ad ogni costo di riparare l’automa per capire finalmente qual è il suo scopo. Nei flashback si vede il padre del ragazzo interpretato da Jude Law. L’attore britannico, che apparirà in soli 3 minuti di film, ricopre tuttavia un ruolo molto importante all’interno della narrazione.
9) Film da vedere prima di morire
No, non è un parere personale, ma è un dato di fatto che il lavoro di Martin Scorsese sia stato inserito nella classifica dei 1001 Film Da Vedere Prima di Morire. La lista è stata stilata da Steven Schneider, uno dei produttori cinematografici più importanti dei nostri tempi. Nonostante sia specializzato in cinema prevalentemente horror, il libro di Schneider è uno dei più venduti nel suo genere e ha avuto numerose ristampe e riedizioni. Hugo Cabret è entrato a farne parte di diritto.
10) Riscoprendo Méliès
Le vicende di Hugo fanno da sfondo a quello che è l’evento fondamentale del film: la riscoperta di Georges Méliès. Ovviamente il tono e le dinamiche della pellicola sono molto romanzate, ma la realtà dei fatti non è così troppo diversa. Dopo la guerra e dopo i rifiuti, Méliès cadde nel dimenticatoio e rilevò un chiosco di dolci e giocattoli alla stazione di Montparnasse. Per un caso totalmente fortuito, il giornalista Léon Druhot (direttore del Ciné-Journal) lo fece ritornare alla ribalta, riscoprendolo e permettendogli di riacquisire la notorietà perduta.
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