10 canzoni assolutamente imprevedibili per rigirarvi un po’ il cervello dentro la testa!
Chi ha detto che la musica debba sempre essere “seria”? Di canzoni parodistiche, demenziali, comiche o anche solo ironiche ne conosciamo a iosa e specie quando esistono professionisti come Weird Al Yankovic a produrne a bizzeffe per la nostra pronta fruizione. Ma scommettiamo che ci sono brani davvero assurdi che non conoscete (e che vale la pena conoscere)? Date un po’ un’occhiata qui.
Avete presente la favola dei tre porcellini? Affidatela a un gruppo alternative metal e collocatela a Hollywood, con tanto di lupo cattivo con chiodo, chitarra e sigaretta. Diventa una bellissima allegoria comica, completa di video con plastilina in stop-motion, e c’è anche un finale a sorpresa che coinvolge, a casissimo… Rambo.
3. Frank Zappa – Tengo Na Michia Tanta, 1969
Sì, questo brano esiste veramente: è narrato da Massimo Bassoli (tra l’altro poi arrestato per associazione a delinquere nel 2006), che con il supporto musicale dei Mothers of Invention descrive le dimensioni del suo pene in dialetto siciliano, aggiungendo istruzioni dettagliate per una fellatio. Una canzone come questa era e rimane ancora oggi inclassificabile.
4. Flight of the Conchords – Prince of Parties, 2007
I Flight of the Conchords sono un duo comedy neozelandese, protagonisti negli anni ’00 di una geniale serie tv che seguiva i loro tentativi (falliti, ovviamente) di sfondare nel mondo della musica. Erano protagonisti di ogni tipo di avventura, come questa: un po’ di LSD e si ritrovano negli anni ’60, con tanto di canzone psichedelica (una parodia, ovviamente) a tema. Da riscoprire assolutamente.
Quello che vedete nel video è Danny Elfman, futuro compositore amatissimo per serie come I Simpson, ma anche per esempio di This Is Halloween di Nightmare Before Christmas. Avete capito bene: un genio in erba, frontman di questa band di matti, che qui vediamo agli esordi con il brano colonna sonora dell’omonimo film di John Hughes.
7. Sparks – Everybody’s Stupid, 1976
La genialità dei fratelli Ron e Russell Mael, che da cinquant’anni fanno musica assurda ed imprevedibile mascherandola con produzioni art rock dai tocchi classicheggianti, ancora oggi non ha rivali. Lo prova questa canzone, apparentemente semplice ma che dice tutto ascoltandola bene: “Tutti quanti sono stupidi / Questo è sicuro”.
8. Devo – Jocko Homo, 1978
Una band sottovalutatissima, iconoclasta e brillante interprete del declino della civiltà occidentale. Secondo loro, infatti, l’essere umano non si sta più evolvendo ma de-evolvendo (da qui il nome Devo); il concetto è spiegato in questa canzone, che riduce pure tutto ad ritornello meccanico e demenziale, cantato in botta e risposta come una filastrocca infantile. “Are we not men? We are Devo!”
9. Pink Floyd – Bike, 1967
Tempi prima delle concettualizzazioni prog e delle infinie suite ipnotiche per le quali il gruppo sarebbe diventato famoso, c’era lui: Syd Barrett, genio fulminato perennemente sotto LSD, che spingeva la musica psichedelica anni ’60 oltre ogni confine. Tra i risultati, anche questo brano a metà tra sogno, invenzione, allucinazione e presa per i fondelli. Un gioiello.
10. The Beatles – Wild Honey Pie, 1968
Chiudiamo con questa canzone dei Beatles della quale molti, specie i loro detrattori, spesso si dimenticano. Registrata dal solo Paul McCartney (voci comprese) non significa nulla, dura meno di un minuto e il testo è costituito solo dalle parole “honey pie” cantate in maniera volutamente sciocca. In breve: uno dei motivi per i quali i Beatles sono da considerarsi, paradossalmente, ancora sottovalutati.