La realtà virtuale ai massimi livelli? Una nella quale puoi morire davvero. E Palmer Luckey, l’ideatore di Oculus, ci sta lavorando
“Se muori in Matrix, muori qui” diceva il buon vecchio Neo. Quella creata da Oculus non è una realtà virtuale attinente a quella (del resto allegorica) del film delle sorelle Wachowski, ma la direzione nella quale si sta andando sembra sulla lunga distanza la medesima. Il realismo in tutto e per tutto.
E come? Facendo in modo che interagendo con altri utenti si possa morire sul serio, nella realtà. Palmer Luckey, il fondatore di Oculus VR e l’ideatore di Oculus Rift sta lavorando proprio su questo. E perché? Per rendere omaggio a una serie anime e di romanzi popolarissima: Sword Art Online.
Ha perfettamente senso, perché questa è esattamente la trama della serie: dei player giocano onine con un headset per la VR detto NerveGear (che non possono mai togliere), e se muoiono combattendo nel gioco muoiono nella vita vera. Luckey ha svelato il suo dispositivo, chiamato OQPNVG, in occasione del 6 novembre 2022, data nella quale il gioco online viene lanciato nella serie.
E come funziona? Con un dispositivo neurale che reagisce sul cervello a seconda di ciò che avviene nella VR? O c’entra la pittoresca spada che Luckey mostra nel suo tweet? Niente di tutto questo: sul casco, come potete vedere, ci sono semplicemente tre cariche esplosive pronte a distruggere in mille pezzi la testa dello sfortunato utente.
Domanda: funziona davvero? Prima di tutto ricordiamo che dopo aver venduto Oculus a Meta (all’epoca gruppo Facebook) nel 2014, Luckey è passato a lavorare con Anduril Industries, che si occupa di difesa e tecnologia militare. Questo per dire che parliamo di uno che, se vuole uccidere qualcuno con qualche dispositivo meccanico od elettronico, sa come fare.
Detto questo nella fattispecie va considerato che si tratta sostanzialmente di una fan art, che probabilmente non sarà mai testata (ci auguriamo). Ma se qualcuno usasse l’headset? L’inventore ammette di non aver avuto neanche il coraggio di indossarlo ancora, perché c’è “Una vasta varietà di errori che potrebbero occorrere e fare esplodere le carice al momento sbagliato“. Tutto bellissimo.
Fonte: Eurogamer
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