Tutti conoscono Bruce Springsteen anche con il soprannome The Boss, ma perché viene chiamato così? Ve lo spieghiamo noi
Per tutti e un po’ da sempre Bruce Springsteen è anche il Boss (The Boss). Così viene affettuosamente chiamato dalle schiere di fan ma anche da chi lo conosce appena o da chi ha magari ascoltato solo i suoi album più importanti come Born to Run (1975) e Born in the U.S.A. (1984). Uno dei soprannomi più noti e utilizzati nel panorama musicale.
Ma come mai il cantante viene chiamato così, ve lo siete mai chiesto? Si potrebbe pensare, e giustamente, che il soprannome derivi dalla sua indole carismatica e dal fatto che sia sempre stato il leader di fatto della sua E-Street Band, per non parlare della sua capacità di ammaliare platee intere con grande forza di carattere.
Ma il motivo è molto più concreto di quel che si potrebbe pensare, e risale manco a dirlo ai suoi primi anni di attività con la band. Ne parla Andrew Delahunty, autore di diversi libri a tema soprannomi: “Nei primi giorni in cui lui e la E-Street Band suonavano in piccoli locali, il lavoro di Bruce era di raccogliere i soldi e pagare il resto della band”.
Un’altra teoria, proposta da Peter Carlin in una biografia del 2012, sostiene che il soprannome sarebbe stato auto-attribuito da Springsteen a sé stesso durante delle partite settimanali a Monopoly ad Astubury Park nei primi anni ’70. Bruce portava sempre con sé a queste partite infatti una gran quantità di dolci, e questo aveva un effetto deleterio sullo stomaco di tutti quanti.
Risultato: la band aveva iniziato a chiamarlo Gut Bomb King (Re Bomba di Stomaco). Ve lo immaginate se ancora oggi fosse famoso così? Per fortuna il nome “alternativo” da lui proposto ha preso piede e ci ha pensato poi anche il buon vecchio Steven Van Zandt a portarlo sul palco e ai concerti.
Ma è un caso questo nel quale non conta tanto l’origine del soprannome quanto il fatto che con gli anni si sia rivelato perfettamente calzante. Come una profezia che si auto-avvera, infatti, Springsteen è diventato davvero The Boss a tutti gli effetti e non soltanto perché era storicamente il responsabile delle finanze della sua band.
No, Bruce si è sudato il soprannome sui palchi di tutto il mondo per cinquant’anni e più di onorata carriera, con decine di album leggendari e guidando del resto sempre (e lasciando poco spazio agli altri del resto, con buona pace della sua band, felice di seguirlo) la direzione musicale della E-Street Band.
A provarlo ci sono anche tutte le sue leggendarie canzoni e lo straordinario vigore con il quale le ha sempre interpretate, conferendo loro caratteri unici. Il Boss quindi Springsteen era e resterà. In un qualche modo tutto suo, l’artista emana ancora quel carisma di ferro dei tempi di quelle antiche partite a Monopoly.