Enola Holmes 2: recensione del film con Millie Bobby Brown

Enola Holmes 2, il seguito del film con Millie Bobby Brown nei panni della sorellina minore dell'iconico Sherlock Holmes. Ecco la nostra recensione.

Enola Holmes 2
Enola Holmes 2
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Enola Holmes 2 due è disponibile nel catalogo Netflix. Il sequel del film omonimo del 2020 prosegue nel narrare le vicende della sorellina adolescente del famoso investigatore nato dalla penna di Arthur Conan Doyle. Anche questo nuovo lavoro è ispirato ai romanzi young adult di Nancy Springer. Ma stavolta lo sviluppo sembra più incentrato sul gettare le basi per un futuro e prolifico franchise, piuttosto che offrire al pubblico una storia ben confezionata.

Enola Holmes 2, il trailer

Il trailer ufficiale italiano di Enola Holmes 2 con Millie Bobby Brown, Henry Cavill ed Helena Bonham Carter.

Enola Holmes 2, il cast

Millie Bobby Brown nei panni di Enola Holmes
Sofia Stavrinou nei panni di Enola da bambina
Henry Cavill nei panni di Sherlock Holmes
John Parshall nei panni di Sherlock da bambino
David Thewlis nei panni del Sovrintendente Grail
Louis Partridge nei panni del Lord Visconte Tewkesbury
Susie Wokoma nei panni di Edith
Adeel Akhtar nei panni di Lestrade
Sharon Duncan-Brewster nei panni di Mira Troy
Helena Bonham Carter nei panni di Eudoria Holmes
Hannah Dodd nei panni di Cicely/ Sarah Chapman
Serranna Su-Ling Bliss nei panni di Bessie Chapman
Abbie Hern nei panni di Mae
Gabriel Tierney nei panni di William Lyon
Róisín Monaghan nei panni di Hilda Lyon
David Westhead as Henry Lyon
Tim McMullannei panni di Charles McIntyre
Lee Boardman nei panni di Bill Crouch
Himesh Patel nei panni di Dr. John Watson

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Enola Holmes 2, la trama (No Spoiler)

Enola Holmes (Millie Bobby Brown) ha deciso di intraprendere la carriera di investigatrice privata, aprendo una sua agenzia. Il lavoro scarseggia finché non viene ingaggiata per ritrovare una ragazza scomparsa. Con l’aiuto del fratello maggiore Sherlock (Henry Cavill), si ritroverà a indagare nei traffici di una fabbrica di fiammiferi. Tra vecchi e nuovi personaggi la sua prima indagine la trascinerà tra innumerevoli peripezie.

Enola Holmes 2
Da sinistra a destra Millie Bobby Brown nei panni di Enola Holmes e Helena Bonham Carter nei panni di Eudoria Holmes in una scena di Enola Holmes 2

Enola Holmes 2, la recensione

Un sequel strettamente collegato con il capitolo precedente, che si amalgama cucendosi proprio dove finisce il suo predecessore. Ritroviamo una Millie Bobby Brown in grande spolvero, che con la sua presenza scenica e le sue battutine incalzanti, sfonda la quarta parete dialogando direttamente con lo spettatore. Alla lunga può essere una cosa fastidiosa, ma si deve comunque considerare il target a cui si rivolge il prodotto, ovvero un pubblico prevalentemente adolescenziale.

La pellicola è densa di momenti d’azione e combattimenti rocamboleschi spericolati e spettacolari. Il ritmo è molto simile a quello del precedente film. A parte qualche raro frangente non si può dire che ci si annoia. Ma nonostante siano state ripresi gli spunti del primo capitolo, quello che ci ritroviamo oggi è un sequel sbiadito che mette in mezzo molta carne al fuoco, senza servire un piatto ben preciso. Si ha come l’impressione che si sia riversato su celluloide un caravanserraglio di personaggi e situazioni con l’unico scopo di gettare gli spunti per i capitoli che verranno.

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Enola Holmes 2
Millie Bobby Brown in una scena di Enola Holmes 2

Personaggi solo introdotti, poco sviluppati e poco accennati, danno proprio l’impressione che siano stati solo presentati per poi essere utilizzati per il proseguo del franchise. Perfino l’ottima Helena Bonham Carter, appare per poche scene come una sorta di deus ex machina, solo per risolvere una situazione.

Anche la storia d’amore, appena accennata nel primo film con Tewkesbury, non ha uno sviluppo vero e proprio, lascia un senso di mancato appagamento in chi guarda e si aspettava risvolti più curati. Tutto questo rende questo sequel peggiore del primo che aveva una sceneggiatura ben strutturata andando a approfondire ogni personaggio e ogni sotto trama presentata.

C’è comunque del buono in questo lavoro firmato dal regista Harry Bradbeer (Enola Holmes e Fleabag). La continua riflessione sul femminismo, dato che l’ambientazione generale del film rievoca fatti realmente accaduti nell’ Inghilterra vittoriana circa i diritti delle lavoratrici. Il senso di emancipazione e di diritti delle donne è tangibile come se fosse un elemento aggiuntivo del film. Un senso di ribellione, di appartenenza e di emancipazione che si traduce in un bel messaggio positivo per ogni genere di spettatore.

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