Blockbuster entra a far parte del catalogo Netflix. La nuova serie ideata e sviluppata da Vanessa Ramos (scrittrice di Brooklyn Nine-Nine e Superstore) narra le vicende, in modo estremamente fantasioso, dell’ultimo Blockbusterrimasto aperto nel mondo. Tra risate tipiche di una sit-com e riflessioni su molti aspetti della vita quotidiana, ci si immerge nella storia dell’ultimo punto vendita di una catena che ha significato molto per ogni cinefilo un po’ datato.
Blockbuster, il trailer
Blockbuster, il Cast
Randall Park nei panni di Timmy Yoon, il manager dell’ultimo negozio Blockbuster operativo Melissa Fumero nei panni di Eliza Walker, la cotta di lunga data di Timmy e un’impiegata del negozio Tyler Alvarez nei panni di Carlos Herrera, un giovane impiegato del negozio che sogna di diventare un regista Madeleine Arthur nei panni di Hannah Hadman, una giovane dipendente del negozio che è anche amica di Carlos Olga Merediz nei panni di Connie Serrano, la dipendente più anziana di Blockbuster JB Smoove nei panni di Percy Scott, il migliore amico di Timmy e padrone dello stabile in cui si trova il negozio Kamaia Fairburn nei panni di Kayla Scott, figlia di Percy che lavora nel negozio Ashley Alexander nei panni di Mila Robyn Bradley nei panni di Miranda
La serie narra le vicende dell’ultimo punto vendita rimasto dell’imponente catena di videonoleggio più famosa del mondo. Il manager Timmy Yoon, interpretato da Randall Park deve fronteggiare i problemi della gestione di un’impresa con la presa di coscienza di rappresentare l’ultimo baluardo di una realtà che non esiste più. A condire la vicenda, tra sketch divertenti, intrighi amorosi e spaccati di vita quotidiana.
Blockbuster, la recensione
Ci troviamo di fronte a una serie leggera con situazioni comiche e dialoghi costruiti su un botta e risposta di battute incalzanti. Gli episodi scorrono su un binario di una narrazione principale, con alcune sotto trame minori che aiutano a far conoscere i personaggi e le loro dinamiche.
Ci sono alcuni momenti in cui il ritmo rallenta un po’, dove si ha la sensazione di trovarsi di fronte a blocchi messi su per riempire. Parliamo comunque di una serie con episodi da una trentina di minuti l’uno, quindi di facile e rapida fruizione. Dieci episodi che raccontano come un negozio facente parte di una multinazionale, si ritrova l’ultimo frammento di quella macchina commerciale che fu. Come detto precedentemente le storie dei personaggi sono di fantasia, ma c’è del vero in tutto questo.
Fino a qualche anno fa infatti era pratica diffusa noleggiare i dvd dei film in uscita e in questo, la catena Blockbuster era leader del settore. Anche nella realtà , proprio come nella fiction, è rimasto solamente un piccolo punto vendita a ricordare quel vasto impero. E si ritrova da solo a fronteggiare un mercato ormai in mano all’ egemonia delle piattaforme di streaming. Già dalle prime scene viene viene puntato il dito su Netflix, colpevole di aver svuotato i videonoleggi a favore dell’algoritmo offerto all’utente nel consigliargli film più adatti al suo gusto personale.
La serie offre uno spunto di riflessione molto importante, quello del rapporto interpersonale, ovvero, un senso di umanità che oggigiorno, con tutte queste app, si va via via perdendo. Il valore di un professionista. Qualcuno che ti consiglia e che dimostra un’attaccamento al cliente, che ti fidelizza creando un ambiente in cui appassionati di cinema possono trovare un posto caldo in cui sentirsi ancora parte di un nucleo di esseri umani. Nella serie si dice che “ha più valore un sorriso di uno sconosciuto, che un sorriso disegnato”. Ed è assolutamente vero. Una serie semplice, non pretensiosa, da vedere in totale spensieratezza. Vi strapperà qualche sorriso facendovi riflettere su alcuni punti importanti.
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