Piove: Recensione del secondo horror di Paolo Strippoli
Dopo le anteprime della Festa del Cinema di Roma, Lucca Comics & Games e Trieste Science + Fiction Festival, Piove di Paolo Strippoli è al cinema dal prossimo 10 Novembre. La nostra recensione.
Dopo il successo alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città , a Lucca Comics & Gamese al Brooklyn Horror Film Festival, dove ha vinto il Premio speciale della giuria, il secondo horror di Paolo Strippoli, Piove, arriva in anteprima questa notte al Trieste Science + Fiction Festival e da giovedì 10 Novembre nei cinema italiani.
Come regista Paolo Strippoli ci aveva incuriosito già con il cortometraggio Senza tenere premuto, aveva confermato i nostri sospetti con A classic horror story, firmato insieme a Roberto De Feo, ma è con questo secondo lungometraggio che per noi si conferma senza dubbio come uno dei più promettenti giovani autori del panorama italiano contemporaneo.
Una autentica voce horror, capace di rivelare l’aborme e l’assurdo della realtà quotidiana. Piove, infatti, non è solo un film dalla bellezza perturbante. È soprattutto un’opera intrisa di orrore umano e umana disperazione, come suggeriscono i terrificanti fatti di cronaca nera trasmessi incessantemente, come un continuo rumore di fonde dalle radio, le televisioni accese distrattamente nei salotti.
Certo, esiste nella trama un elemento soprannaturale, destinato a crescere fino a esplodere letteralmente sullo schermo nel climax finale. Eppure, al centro di Piove troviamo la follia nascosta dietro la porta del vicino di casa, la violenza strisciante e il degrado di uno dei tanti, anonimi quartieri-dormitorio della città di Roma, dove la disperazione sembra consumarsi nell’indifferenza e nel silenzio.
Enrico (Francesco Ghegni) è un adolescente problematico, quello che un tempo si sarebbe detto un attaccabrighe, un piantagrane. Cerca di sopravvivere come può alla morte della madre (Cristiana Dell’Anna), uccisa da un incidente d’auto che ha anche sfigurato il suo volto e ridotto su una sedia a rotelle la sua sorellina (Aurora Menenti).
Mentre il ragazzo è in costante conflitto con suo padre Thomas (Fabrizio Rongione), un fenomeno inspiegabile sembra far impazzire la gente del quartiere. Una coltre di fumo scuro, denso e vischioso, che arriva direttamente dal sottosuolo attraverso le grate dei tombini.
Piove: Recensione
Nonostante la strenua opposizione del regista Paolo Strippoli e di Propaganda, società di produzione indipendente del film, la censura italiana ha imposto a Piove il Divieto ai Minori di 18 anni, ribadita anche dalla Commissione di riesame e ora al vaglio del TAR.
Un divieto incredibilmente punitivo per un film indipendente, in quanto determina non solo enormi difficoltà in termini di distribuzione nel circuito delle sale, ma anche un ostacolo materiale all’acquisto da parte dei network televisivi e delle piattaforme streaming. Divieto per altro scarsamente comprensibile, data la assoluta non gratuità della violenza, che in Piove non è mai solo estetizzante.
Paolo Strippoli riesce infatti a tessere la struttura dell’horror-thriller di un disagio assolutamente umano, che sia quello dell’adolescente Enrico (interpretato dal bravissimo Francesco Ghegni) o quello di suo padre Thomas (Fabrizio Rongione), un uomo piegato dalla sfortuna e dalla vita, dall’affanno costante per sbarcare il lunario.
Il conflitto tra padre e figlio è incendiato da un lutto impossibile da elaborare, dal senso di colpa e le accuse reciproche, prima ancora che la pioggia e quella coltre vischiosa di fumo prenda possesso delle loro menti. Il soprannaturale, la cosa, diventa così il detonatore di un malessere profondamente umano, insieme sociale e privato, rappresentato dal dolore di un ragazzo alla deriva.
La rabbia del protagonista diventa così una provocazione continua, costantemente filmata e postata sui social, come se nel circuito di disprezzo e disgusto il protagonista cercasse di scavare sempre più profondamente nell’abisso della propria stessa disperazione.
E il risultato è un horror con l’anima, visivamente seducente ma anche carico di significato, capace di indurre negli spettatori un turbamento ben più radicato e profondo della solita sequela di jumpscare.
Nonostante divieti e censure, Piove di Paolo Strippoli continua il suo viaggio attraverso i festival internazionali, dalla sezione Alice nella città della La Festa del Cinema di Roma a Lucca Comics & Games e Trieste Science + Fiction Festival, per arrivare nei nostri cinema il prossimo giovedì 10 Novembre. Non ve lo perdete.