Nolan Bushnell non ha certo bisogno di presentazioni. Per noi è stato un incredibile onore poter incontrare, all’interno della magia creata dal Lucca Comics and Games, colui che ha definito, e creato, il moderno concetto che abbiamo di videogioco. Durante l’intervista a porte chiuse ci ha raccontato del suo passato, del suo presente e del suo futuro (e della sua visione di esso).
Nato il 5 febbraio del 1943, Nolan Bushnell si appassionò al mondo degli Arcade durante una parentesi di lavoro presso un Luna Park. Proprio in quel periodo si stava laureando in ingegneria e, grazie alle due esperienze, ebbe la visione di portare l’esperienza Arcade su computer. Come riferito durante l’intervista, quel che oggi può sembrare una cosa banale potrebbe non esserlo quando in quel preciso momento storico un computer aveva costi di centinaia di migliaia di dollari. Però Bushnell sapeva che quelle macchine sarebbero diventate lo standard futuro.
Atari e il suo più grande potere
La cosa assurda è che inizialmente Nolan Bushnell e i suoi collaboratori non avevano una sede fisica, non avevano soldi, ma avevano una cosa potentissima: l’innovazione. Dopo un primo assestamento la neo-nata Atari esordì con quello che viene considerato all’unanimità il primo vero videogioco esistente: PONG.
Bushnell ha fatto una bellissima analogia con la sua creatura, in quella manciata di pixel il giocatore poteva decidere se giocare normalmente, prendendo e rispedendo al mittente la pallina colpendola col pieno piatto della racchetta virtuale, oppure rischiare. Colpire la pallina nel preciso angolo della racchetta poteva dare un vantaggio enorme, portando quindi a un tiro molto più difficile da raggiungere per l’avversario, ma rischiando di non colpire il bersaglio e regalare un punto.
Ha quindi fatto un parallelismo tra una partita di PONG e l’idea di impresa. Ci sono dei rischi da prendere, che possono essere perfino disastrosi, ma questi rischi possono portarti alla vittoria.
Una visione sul mondo dei videogiochi
Gli è stato chiesto quali secondo lui potrebbero essere i futuri modelli di business dell’industria videoludica, il ruolo di realtà virtuale/aumentata, delle IA e del metaverso. Secondo la sua visione, da veterano di questo mondo, il settore videoludico darà il suo massimo nel futuro decennio. Gli strumenti come IA e metaverso saranno un veicolo verso un’innovativa forma di apprendimento.
Secondo Nolan Bushnell infatti il concetto di videogioco varierà nel prossimo futuro legandosi a doppio filo a un sistema di istruzione ormai sempre più fuori contesto. Il videogioco sarà quindi un mezzo per rendere l’apprendimento più veloce, performante e apprezzabile. Sogna quindi di vedere prossimamente diplomati/laureati in grado di guadagnare molto, subito dopo la scuola, grazie a un tipo di apprendimento più smart e incentrato sull’esperienza.
Il Nolan Bushnell del futuro
Da sempre appassionato di Go (detto molto malamente una sorta di scacchi di origine cinese), ha usato questo particolare gioco tattico per parlare di uno dei suoi progetti e di come, secondo lui, il sistema attuale di e-sport non potrà in futuro essere sostenibile. Per accogliere un maggior numero di utenti e di futuri professionisti, l’e-sport dovrà in parte abbandonare l’idea di competizione legata alla mera reazione visiva. Questo perché esclude gli over-25 dal pro-gaming in quanto fisiologicamente meno reattivi di un diciottenne.
Sta quindi lavorando a un sistema di scommessa diretta tra giocatori. Ognuno potrà scommettere contro un avversario un determinato numero di token per scontrarsi a qualsivoglia tipo di gioco, che sia competitivo sotto l’aspetto dei riflessi o che lo sia a livello tattico e di esperienza.
Un uomo quindi da sempre sensibile al settore videoludico (sarebbe difficile pensare il contrario), che continua a dare il proprio contributo con la sua immensa esperienza e con continue intuizioni.