George R.R Martin e Neil Gaiman sono tra gli autori più apprezzati al mondo. I recenti lavori seriali fatti su Game of Thrones e, più di recente, su House of The Dragon e su The Sandman sono stati apprezzati in tutto il mondo, specie per la loro fedeltà al materiale originale. I due grandi scrittori, hanno avuto una conversazione al Symphony Space di New York City, durante la quale hanno parlato di uno dei temi più scottanti del mondo di Hollywood: gli adattamenti di opere provenienti da altri medium. Martin in particolare ha definito “fottuti idioti” alcuni dei produttori con i quali ha avuto a che fare durante la sua carriera.
Quanto devi essere fedele? – chiede retorico lo scrittore. Alcune persone sentono di non dover essere affatto fedeli. C’è questa frase che gira: “Lo farò mio”. Odio quella frase e penso che anche Neil probabilmente la odi
Sì – risponde Gaiman. Ho passato 30 anni a guardare le persone che voelvano adattare Sandman. E alcune di quelle persone non lo avevano nemmeno letto, avevano solo sfogliato alcuni fumetti o qualcosa del genere. Gaiman ha detto che è stata una “gioia” realizzare The Sandman per Netflix
Ci sono cambiamenti che devi fare, o che sei chiamato a fare, che ritengo legittimi. E ce ne sono altri che non lo sono.Â
Per spiegare il suo punto di vista lo scritore ha citato l’adattamento di The Last Defender of Camelot di Roger Zelazny per un episodio di The Twilight Zone e come i vincoli di budget lo abbiano costretto a scegliere tra avere cavalli o un elaborato set in stile Stonehenge.Â
Questo, secondo me, è il tipo di cose che sei chiamato a fare a Hollywood che sono legittime – ha dertto.
Martin ha fatto invece un esempio di un cambiamento “illegittimo“, dicendo che la CBS che gli ha fatto includere un “persona comune” che si limitava ad “accodarsi” in un episodio per esprimere un “high concept”.Â
Ero nuovo a Hollywood – ha detto. Non ho avuto la forza di dirgli: “Siete dei fottuti idioti”.