Dopo interminabili mesi di trattative, liti e quant’altro, ora è ufficiale: Elon Musk è il nuovo proprietario di Twitter. Il magnate, CEO di Tesla e SpaceX, ha infatti concluso nelle ultime ore l’acquisto del social del cinguettio sborsando 44 miliardi di dollari. Ha anche iniziato a fare immediatamente le pulizie, con almeno quattro alti dirigenti di Twitter, tra cui l’amministratore delegato, che sono stati subito licenziati.
La chiusura dell’accordo, che è seguita a mesi di drammi e sfide legali, pone Twitter su un percorso incerto. Elon Musk infatti, autodefinitosi “assolutista della libertà di parola”, ha affermato di voler rendere la piattaforma dei social media un luogo più libero per tutti i tipi di commenti e che vorrebbe anche “cancellare il ban permanente “ dell’ex presidente Donald Trump dal servizio (ve ne abbiamo parlato qui).
L’approccio aperto di Musk potrebbe tuttavia esacerbare i problemi a lungo latenti di contenuti tossici e disinformazione, che influiscono sui dibattiti politici in tutto il mondo. I primi test arriveranno tra pochi giorni, quando il Brasile eleggerà il suo presidente e quando gli States andranno alle urne l’8 novembre per le elezioni di medio termine. Twitter aveva affermato che avrebbe vietato affermazioni fuorvianti sul voto e sull’esito delle elezioni, ma questo era prima che Musk lo possedesse.
Potrebbero esserci conseguenze nel mondo reale per la sua leadership – ha detto David Kaye, professore di giurisprudenza presso l’Università della California che ha lavorato con le Nazioni Unite su questioni di libertà di parola, a proposito della proprietà di Twitter da parte di Musk. Nella misura in cui i leader mondiali vedono di avere questo spazio e non è moderato, potrebbero spingere per vedere fino a che punto possono arrivare
Musk ha anche promesso altri cambiamenti radicali sul social, tra cui una nuova leadership, tagli di posti di lavoro e la ricerca di nuovi modi per fare soldi. Twitter, che ha sede a San Francisco e impiega più di 7.500 persone, ha avuto difficoltà a far crescere costantemente la sua attività basata sulla pubblicità e ad attrarre nuovi utenti. I licenziamenti dei massimi dirigenti dell’azienda sono stati un segno che il magnate intende muoversi rapidamente.